La strada che porta al governo Meloni è stata ufficialmente aperta ieri, con l’avvio delle consultazioni al Quirinale. Ma potrebbe chiudersi presto, visto che oggi Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è attesa alle ore 16:30 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dunque, cosa succede ora? La svolta potrebbe arrivare già nel pomeriggio, alla luce dell’incontro tra il Capo dello Stato e la delegazione dei gruppi parlamentari della coalizione del centrodestra (Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati) che è stato molto breve. Infatti, il Quirinale ha diramato già la nota per comunicare l’orario dell’incontro con la personalità a cui intende affidare l’incarico di formare il nuovo governo, Giorgia Meloni appunto. Dopo il colloquio al Colle con Mattarella, il segretario generale del Quirinale riferirà del conferimento dell’incarico, quindi la premier incaricata riferirà nella loggia alla Vetrata le sue intenzioni. Può accettare con riserva o senza riserva.



Recentemente, Giuseppe Conte nel 2018 e Silvio Berlusconi nel 2008 accettarono senza riserva, un fatto che si è verificato solo quattro volte nella storia della Repubblica italiana. Se Giorgia Meloni accettasse con riserva, la premier incaricata potrebbe ritagliarsi un po’ di tempo per consultazioni interne o colloqui con papabili ministri, che solitamente si tengono alla Camera per poi tornare al Quirinale per sciogliere la riserva e proporre una lista di ministri, che il presidente stesso è tenuto a vagliare e nominare, alla luce dell’art. 92 della Costituzione. Al termine del colloquio, viene poi letta alla stampa la lista dei ministri.



NUOVO GOVERNO, LE TAPPE CHE PORTANO ALLA FIDUCIA

Ma Giorgia Meloni potrebbe accettare senza riserva, portando già la lista dei ministri nel colloquio in cui il presidente della Repubblica le conferirà l’incarico. Quindi, al termine del colloquio la premier incaricata potrà leggere la lista dei ministri. In tal caso, già domani, sabato 22 ottobre, potrebbe esserci il giuramento del governo Meloni. Col giuramento il nuovo governo entra nella pienezza dei poteri. Quindi, la procedura prevede il “passaggio della Campanella” a Palazzo Chigi, col presidente uscente Mario Draghi. A seguire il primo Consiglio dei ministri (Cdm). Lo step successivo è la fiducia, per la quale il voto potrebbe essere previsto martedì 25 ottobre.



Dunque, il governo dovrà presentarsi al Parlamento: si comincerà al mattino per la fiducia alla Camera, poi Giorgia Meloni si sposterà in Senato per consegnare il testo delle dichiarazioni programmatiche svolte a Montecitorio. La fiducia potrebbe arrivare nella stessa giornata o in due giorni, col voto in Senato il giorno successivo, quindi il 26 ottobre. Dal 27 ottobre, invece, potrebbero costituirsi le commissioni permanenti. Dunque, con un eventuale giuramento nel weekend, il governo Meloni sarebbe uno dei più rapidi, per quanto riguarda la sua formazione, tenendo conto che le elezioni politiche si sono tenute il 25 settembre.