Le immagini degli incendi di Pescara, a pochi giorni dai violenti roghi che hanno devastato la Sardegna prima e la Sicilia poi, rappresentano una pugnalata al cuore in questo avvio del mese di agosto. Sì, perché al di là degli incommensurabili danni provocati dalle fiamme, anche nella città abruzzese si intravede la mano dell’uomo, considerati i tre diversi punti di innesco individuati nella zona della Pineta Dannunziana e sui colli adiacenti, nella porzione sud della località, colpita da circa quindici focolai tra litorale e colline, tanto che le lingue di fuoco hanno addirittura raggiunto le palme degli stabilimenti balneari, obbligando all’evacuazione delle spiagge nel pomeriggio di domenica 1° agosto e costringendo cinque persone a ricorrere alle cure mediche ospedaliere (tra loro una bambina e due suore, fortunatamente non in gravi condizioni).
Adesso, la Procura ha ufficialmente aperto un fascicolo d’indagine, però il sindaco pescarese, Carlo Masci, e il governatore regionale, Marco Marsilio, non nutrono dubbi circa la natura dolosa degli incendi. Il primo cittadino, contattato dal quotidiano “Open”, ha dichiarato quanto segue: “Il fatto che ci siano stati 7-8 punti diversi da cui si sono sviluppate le fiamme contemporaneamente fa riflettere, ma non voglio sostituirmi a chi deve indagare. Abbiamo vissuto momenti drammatici, Pescara è stata colpita al cuore: la Riserva naturale è stata aggredita, le fiamme sono arrivate vicino alle case”.
INCENDI PESCARA, IL SINDACO PARLA DI “ORIGINE DOLOSA”
Di fronte alla devastazione, la linea di pensiero di Masci diviene meno permeata da cautela: “Con questo vento caldo possono esserci casi di autocombustione, oppure possono verificarsi situazioni colpose. C’è chi produce la conserva di pomodoro, chi getta a terra le sigarette senza spegnerle adeguatamente. Ma non può trattarsi solo di questo”.
Gli ha fatto eco il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il quale, sempre mediante le colonne di “Open”, ha asserito: “Quando si palesano numerosi roghi in una sola giornata in diversi punti in maniera sistematica è chiaro che c’è dietro la mano dell’uomo. Spero che la magistratura trovi i delinquenti che fanno questo di mestiere”. Quali potrebbero essere i motivi di questa distruzione? Secondo il governatore, non bisogna dimenticare gli interessi della filiera della bonifica e del rimboschimento e, non ultimo, l’elemento psicotico: “Potrebbero essere in azione i piromani”.