Sono drammatiche le immagini che ci giungono in queste ore dall’Iraq, dove un matrimonio si è trasformato in una vera e propria strage. Un incendio, scoppiato durante il banchetto di nozze, ha infatti causato più di 100 morti e 150 feriti, ma il bilancio resta ancora provvisorio e potrebbero ulteriormente aggravarsi con il passare delle ore. La notizia è riportata dai principali mezzi di informazione italiani, a cominciare dal sito del Corriere della Sera, che racconta di come le fiamme siano nate dopo lo scoppio di alcuni fuochi d’artificio che erano stati acquistati per celebrare i due sposini durante una festa di nozze cristiana.
L’evento si stava tenendo nel nord dell’Iraq, nella provincia di Ninive (precisamente ad Hamdaniyah, non distante dalla città di Mosul), ma ad un certo punto qualcosa deve essere andato storto. Il vicegovernatore di Ninive Hasan al-Allaq, parlando con l’agenzia Reuters, ha confermato purtroppo il drammatico bilancio del matrimonio, ben 113 vittime, ma come detto sopra il numero dovrebbe crescere nelle prossime ore, visto che alcuni dei feriti soccorsi sono in condizioni disperate. Secondo quanto riportato dai media locali, citando la Protezione civile, l’incendio sarebbe scoppiato in una grande sala utilizzate per le feste, dopo l’accensione dei fuochi d’artificio, ma non è chiaro se si sia trattato di un errore, nel senso che un fuoco di artificio è partito per sbaglio, oppure di uno scherzo o altro.
INCENDIO A MATRIMONIO IN IRAQ: “DOPO L’INCENDIO È CROLLATA PARTE DELLA SALA”
Fatto sta che nelle immagini pubblicate online si vede una vera e propria scena di devastazione, con i vigili del fuoco sui resti carbonizzati dell’edificio in cerca di sopravvissuti. Secondo quanto spiegato dai funzionari della Protezione Civile, l’esterno del salone che ospitava la festa era decorato con dei rivestimenti altamente infiammabili e illegali in Iraq.
«L’incendio, poi, ha provocato il crollo di parti della sala a causa dell’uso di materiali da costruzione a basso costo e altamente infiammabili che crollano in pochi minuti quando scoppia l’incendio». Il primo ministro Mohammed Shia al-Sudani ha ordinato l’apertura di un’inchiesta.