Un gravissimo incendio si è verificato nella tarda serata di ieri presso l’ospedale di Tivoli, comune alle porte di Roma. Come riferito dal quotidiano Repubblica attraverso il suo sito online, attorno alle ore 22:30 di ieri, venerdì 8 dicembre, le fiamme hanno interessato il San Giovanni Evangelista, provocando anche un fumo denso che ha invaso la struttura. Il bilancio è pesantissimo visto che tre persone sono morte, due donne e due uomini. Inoltre vi sarebbero anche due feriti gravi, così come fa sapere il quotidiano Il Messaggero. La prima vittima accertata era nel reparto di Cardiologia, mentre le altre due erano ricoverate nel reparto medicina. Infine un quarto decesso che sarebbe avvenuto poco prima dello scoppio dell’incendio o durante, ma che non sarebbe direttamente collegabile al rogo.



Secondo quanto apprende l’Ansa, dei quattro, due sarebbero morti per intossicazione mentre un terzo per un infarto, molto probabilmente a causa dello spavento causato dall’incendio stesso. Nel giro di pochi minuti si sono recati presso la struttura i vigili del fuoco, che hanno iniziato le operazioni di spegnimento dell’incendio, e che nel contempo hanno fatto evacuare centinaia di pazienti, si parla di un numero compreso fra i 150 e i 200, fra cui anche sette bambini e una donna incinta che sono stati messi in salvo tramite un’autoscala.



INCENDIO ALL’OSPEDALE DI TIVOLI: 4 MORTI E 2 FERITI GRAVI. LE PAROLE DEL SINDACO

Presenti anche i pazienti del reparto Covid che si trovavano al piano meno uno. A riguardo il sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, ha spiegato che: “La palestra comunale Maramotti – si legge sui social – è utilizzata come struttura di passaggio per i pazienti che qui attenderanno di essere trasferiti con ambulanza presso altre strutture ospedaliere”.

Secondo le prime indiscrezioni le fiamme, che al momento sono state domate, sarebbero scaturite da alcuni laboratori anche se al momento non vi è ancora certezza a riguardo. Sono attesi aggiornamenti nelle prossime ore anche perchè vi sarebbero alcuni pazienti ancora nella struttura il cui trasferimento risulta al momento complicato.