Proseguono le operazioni di spegnimento dell’incendio a Belluno, divampato per la precisione in località Fortogna e Igne-Soffranco. I vigili del fuoco sono presenti con 27 operatori e 10 automezzi, elicotteri regionali e squadre della Protezione Civile. Operativi anche 2 canadair e l’elicottero Nuvola Rossa Ericksson S-64F che ha un raggio di azione di oltre 300 km e una velocità che può arrivare a 195 Km/h, mentre la capacità è di 10mila litri d’acqua. Nella zona attorno al Longaronese c’è un odore acre nell’aria. Il cielo è giallastro. Le autorità sanitarie, dunque, sollecitano prudenza, mentre viene intensificata l’attività di monitoraggio della qualità dell’aria. Infatti, Ulss e Arpav hanno raccomandano “di limitare le attività all’aperto, specie per i bambini, nell’area del Bellunese“.
In serata è prevista la dilazione dei fumi generati con un graduale ritorno alla normalità, ma a chi deve lavorare all’aperto si suggerisce di usare la mascherina Ffp2. La Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi: “Stiamo monitorando da giorni la situazione, che riguarda più province del Veneto. Siamo già intervenuti tempestivamente in varie situazioni per assicurare il ritorno alla normalità. Stiamo inoltre tenendo sotto stretta osservazione la qualità dell’aria“, ha dichiarato il governatore Luca Zaia. A causa dell’incendio Belluno è stata chiusa una stazione ferroviaria (Ponte delle Alpi) e sono state bloccate tre linee dell’alta tensione per lo spegnimento in sicurezza. (agg. di Silvana Palazzo)
INCENDIO BELLUNO: IN FUMO 5KM DI BOSCO
Un terribile incendio ha colpito l’area di Longarone, nella provincia di Belluno: fiamme devastanti si sono pericolosamente avvicinate ai centri abitati. Decine di squadre dei Vigili del Fuoco, per questo motivo, stanno operando ormai da diverse ore per tentare di contenere la propagazione del fuoco anche con l’aiuto di elicotteri e velivoli Canadair, ma non è semplice. Il tutto è iniziato tra il tardo pomeriggio e la sera di mercoledì 23 marzo. Di notte, tuttavia, è stato arduo fermare le fiamme, per cui si è operato in modo massiccio a partire da questa mattina.
I danni nonostante ciò sono stati comunque inestimabili. Circa 5 chilometri di bosco, secondo quanto riportato da Fanpage, sono stati bruciati. Non è questo tuttavia l’unico problema. L’aria, infatti, è irrespirabile. I livelli di pm10, che ne determinano la qualità, sono preoccupanti nella provincia di Belluno e non solo. È per questo motivo che le autorità sanitarie hanno raccomandato alle popolazioni locali di rimanere in casa con le finestre chiuse e di lavare abbondantemente frutta e verdura. Le cause dell’incendio, intanto, sono ancora sconosciute. (agg. di Chiara Ferrara)
INCENDIO BELLUNO, VIDEO: IPOTESI DOLOSA
Un devastante incendio in provincia di Belluno, sopra Longarone, sta devastando ettari di terreno dalle ore 22:00 di ieri sera. L’area dove è scoppiato il rogo, come fatto sapere dai media, è quella fra Igne e Soffranco, vicino alla strada regionale 251, e le prime fiamme si erano palesate ieri mattina, ma l’incendio sembrava sotto controllo. Nel pomeriggio di ieri, poi, il rogo ha aumentato di intensità costringendo le autorità ad intervenire per chiudere alcune strade nonché la ferrovia Belluno-Calalzo. Nonostante l’uso dei Canadair, gli aerei speciali per spegnere appunto gli incendi di vasta portata, il fuoco si è esteso per diversi chilometri sul pendio montuoso, andando ad invadere Agordino e la Valbelluna.
Non è certa l’origine dell’incendio in quel di Belluno ma vi è il forte sospetto che si tratti di un incendio doloso, e la siccità di questo periodo non sta senza dubbio aiutando le operazioni dei vigili del fuoco, per via della forte presenza di terreni secchi e aridi. “La situazione è piuttosto preoccupante perché i Canadair non riescono a pescare acqua a causa del fumo sul Lago di Santa Croce”, ha spiegato Roberto Padrin, sindaco di Longarone. “Questo porta l’incendio a scendere e quindi ad avvicinarsi sempre di più alle case”.
INCENDIO BELLUNO: LE PAROLE DEL SINDACO E DI BOTTACIN
Il primo cittadino ha proseguito: “Il fronte dell’incendio si è abbassato di molto, ma per fortuna non c’è vento. La situazione è abbastanza preoccupante e abbiamo allertato anche alcune case. Abbiamo chiesto ad alcune famiglie di monitorare la situazione. Altrettanto faranno Enel, Terna, Vigili Del Fuoco e Rfi”. Sulla questione è intervenuto anche l’assessore Bottacin, che ha in parte smentito il problema del lago, spiegando: «Problemi a rifornirsi dal lago per la siccità di questo periodo? No, le operazioni si svolgono facilmente. E’ chiaro – ha proseguito – che se abbiamo vietato alcune attività perché sino pericolose, il rischio di incendi esiste». In merito alla probabile natura dolosa dell’incendio scoppiato in provincia di Belluno, Bottacin storce il naso: «Le statistiche ci dicono che il 50% degli incendi è di origine colposa ed il 30% dolosa. Ma ad evento ancora in corso non è possibile formulare ipotesi».