Un incendio ha devastato la chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova, nonché un convento di frati francescani, in quel di Iquique, nel Cile, e non è da escludere che si sia trattato di un doppio gesto doloso, quindi un incendio appiccato di proposito. L’episodio, riportato da Catholic news agency, è avvenuto di preciso nella giornata di venerdì, e sullo stesso è stata aperta una indagine da parte delle autorità locali che non escludono appunto l’atto volontario.



Il vescovo di Iquique, Isauro Covili, attraverso un video pubblicato sulla pagina Facebook della diocesi, ha commentato dicendo che: “Stiamo affrontando una situazione così deplorevole, una tragedia in termini di patrimonio”, aggiungendo che “la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio da Padova è bruciata, così come il convento francescano”, confermando quindi la duplice notizia.



INCENDIO CILE, DUE EDIFICI DI CULTO DEVASTATI: LE PAROLE DEL VESCOVO

Il prelato ha poi aggiunto che: “È un edificio, come tutti sappiamo, così storico e importante per la città e la regione. Siamo davvero addolorati per l’incendio e tutto ciò che significa”, ricordando come nel 1994 il doppio edificio andato in fiamme fosse stato dichiarato un monumento storico del Paese, quindi un sito di rilevanza per l’intero Cile.

“Tutto è stato ridotto a cenere – ha proseguito ancora il Vescovo – ma sappiamo anche che la Chiesa, il corpo di Gesù Cristo, il corpo vivo di Gesù, andranno avanti lo stesso in mezzo al dolore, alla tragedia e alle lacrime, per continuare a celebrare con gioia e speranza la fede e l’annuncio di Gesù Cristo”. Isauro Covili, ha quindi voluto ringraziare i vigili del fuoco “che hanno lavorato duramente per tutto il pomeriggio”, nonché “tutte le istituzioni civili” e “tutte quelle persone che hanno espresso la loro vicinanza, la loro preoccupazione e il loro dolore”.



INCENDIO CILE, DUE EDIFICI DI CULTO DEVASTATI: INDAGINI IN CORSO

“Ringrazio tutti e ringrazio anche Dio – ha proseguito – perché questo luogo e la presenza dei francescani sono così cari e apprezzati da tutta la città”. Stando a quanto riferito da un quotidiano cileno, Cooperativa, le fiamme avrebbero interessato non soltanto i due edifici di culto ma anche tre case adiacenti e un’officina, e il bilancio sarebbe di sei persone ferite, anche se fortunatamente non in maniera grave.

Secondo quanto precisato sempre dallo stesso media, il procuratore Gonzalo Valderrama ha aperto un’indagine per stabilire se l’incendio sia stato intenzionale: “È stata aperta un’indagine d’ufficio, sulla base delle informazioni circolate sui social media. Pertanto, il Crime Lab of Police Investigations è stato incaricato di effettuare una valutazione esperta”, le parole di Valderrama che poi ha aggiunto e concluso: “Al momento non abbiamo prove di incendio doloso, ma è un’ipotesi che non può essere esclusa”. Secondo quanto emerso l’incendio sarebbe scattato nel primo pomeriggio di venerdì scorso, e il divampare delle fiamme è stato agevolato dal fatto che la struttura fosse quasi totalmente in legno.