Riflettori nuovamente puntati su Via Antonini, il grattacielo di Milano andato a fuoco tre settimane fa. La trasmissione di Antenna 3, Lombardia Nera, è ancora in cerca di risposte soprattutto sulle cause del rogo. Le ultime notizie parlano di una “armatura” metallica al fine di mettere in sicurezza la torre andata a fuoco ed evitare il crollo delle parti pericolanti. La vera notizia che non è affatto piaciuta agli inquilini del grattacielo incendiato è che ad oggi i costi della copertura dovranno sostenerli proprio loro.



Roberto Panetta, avvocato ed inquilino della Torre dei Moro, ai microfoni della trasmissione ha commentato: “L’obbligato da un punto di vista legale, al momento, è il condominio. Noi auspichiamo che nel frattempo interverrà l’assicurazione per il pagamento diretto a questa società”. Tra le altre minacce con le quali gli inquilini dovranno combattere c’è poi quella degli sciacalli: si teme che soprattutto nelle ore notturne i malviventi possano entrare in azione portando via tutto ciò che negli appartamenti è scampato alle fiamme. Anche per questo una delegazione di condomini ha incontrato il prefetto al fine di trovare delle soluzioni per una maggiore sicurezza.



Incendio grattacielo Milano: cause ancora ignote

C’è chi nell’incendio al grattacielo di Milano oltre alla casa ha perso anche l’auto parcheggiata all’esterno. A parlare tra gli altri, in studio, è stato l’avvocato Solange Marchignoli, legale di alcuni dei condomini di via Antonini a Milano: “Noi siamo gli obbligati in linea diretta e allo stato dobbiamo ancora vedere se l’assicurazione pagherà per noi”, ha riferito.

Sul piano delle indagini, l’avvocato ha spiegato di aver depositato la nomina dell’ingegnere che si occuperà di far luce sulle cause dell’incendio che al momento però non avrebbe ancora avuto accesso al sito dal momento che il pm avrebbe delegato i vigili del fuoco per quanto concerne le decisioni sulla sicurezza. Da qualche giorno anche gli stessi condomini non sono più autorizzati ad accedere al palazzo per una questione di sicurezza. “Ad oggi non si sa ancora nulla”, ha aggiunto l’avvocato rispetto alle possibili cause del rogo. Ma cosa è successo davvero? L’unica certezza è la presenza di alcuni sacchetti dal contenuto ignoto su un balcone. Si indaga senza sosta e il timore è che gli agenti atmosferici possano nascondere l’innesto del rogo.