Un incendio di grosse proporzioni è divampato a Pescara e in ogni singola provincia d’Abruzzo si è verificato almeno un rogo in queste ore, tanto che la Regione ha chiesto mezzi e risorse a Roma. In particolare, nella città pescarese le fiamme hanno devastato la zona sud, con particolare riferimento alla Pineta Dannunziana, che rappresentava non soltanto il polmone verde dell’area, ma anche le sue radici. Sono stati individuati tre punti di innesco differenti e, in men che non si dica, il fuoco ha raggiunto le case e le spiagge, dove le scintille, trasportate dal vento, hanno fatto sì che le palme bruciassero, rendendo lo scenario catastrofico e difficilmente preventivabile.



Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, è stato raggiunto dai microfoni dell’ANSA: “Sembra che ora gli incendi siano sotto controllo – ha asserito –. Questa zona della Pineta è riserva integrale ed è completamente distrutta. Viene da piangere a guardarla. I danni ambientali sono incalcolabili. Questo è il cuore della città e oggi lo vediamo distrutto. Essendo riserva integrale, è un’area non sottoposta a manutenzione e il sottobosco ha preso fuoco rapidamente”. Le fiamme hanno interessato anche il comparto 4 della Riserva, dove è andata distrutta una casetta in legno di proprietà del Comune.



INCENDIO PESCARA, VIDEO: CINQUE PERSONE INTOSSICATE DAL FUMO

Stando a quanto filtra da Pescara, l’incendio ha provocato cinque intossicazioni da fumo e, fra i soggetti coinvolti, vi sono anche una bambina e due suore, fortunatamente non in gravi condizioni. La Procura, intanto, ha già aperto un fascicolo sull’accaduto, dal momento che in molte altre aree abruzzesi sono scoppiati roghi devastanti, come nell’area industriale tra Val di Sangro e Lanciano, ma anche nel Teramano.

L’agenzia ANSA scrive che, alla base di questi episodi, vi è il sospetto che ci sia la matrice dolosa, con le forze dell’ordine che stanno conducendo le indagini del caso, grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco e degli uomini della Protezione Civile. In particolare, nell’incendio sviluppatosi a Casalbordino, in provincia di Chieti, sarebbe emerso che le fiamme si propagano ogni 700-800 metri, a dimostrazione del fatto che potrebbe davvero trattarsi del folle “gioco” di un piromane.