Durante la puntata odierna di Mattino 5 si è parlato del Ponte di Ferro che è bruciato a Roma nella notte fra sabato e domenica scorsi. Il programma di Canale 5 ha intervistato De Santis, il presidente del comitato quartiere ostiense, che ha confermato come sotto il ponte vi fossero numerose baracche: “Cerano baracche, strutture di vecchio tempo – ha raccontato in diretta televisiva – c’era addirittura una porta di un’abitazione, erano ben strutturate e colleghi mi confermano che è molti anni che sono lì, stiamo parlando di senza fissa dimora da molti anni, non è il classico clochard che si posiziona, stiamo parlando di strutture, di baracche vere e proprie”.



“Fornelletti a gas? Sì potrebbero averli avuti – ha proseguito De Santis – io ho visto la classica bombola a gas piccolina, per preparare il cibo, ricordiamo che stavano lì anche nel periodo invernale, di conseguenza c’era anche del riscaldamento, e questa è una soluzione che dobbiamo narrare”. L’inviato di Mattino 5 ha commentato: “Il rogo ha bruciato dei tubi che corrono parallelamente a fianco del ponte, e che si sono sciolti e sono finiti in acqua, quei tubi hanno preso fuoco e hanno scatenato l’incendio. un anno per ripristinare il ponte? Così si dice perchè adesso bisogna fare tutte le valutazioni per capire per quanto tempo dovrà rimanere chiuso”.



INCENDIO PONTE DI FERRO ROMA: “A ROMA CENSITE 130 BARACCHE”

In studio il giornalista de Il Giornale, Stefano Zurlo, che ha commentato: “Non abbiamo elementi per dire quali ipotesi abbia provocato l’incendio, l’ipotesi dei senzatetto cozzerebbe però con l’idea che nessuno ha visto persone sotto il ponte”. Quindi il collega del giornale meneghino ha aggiunto: “Resta il tema delle decine, qualcuno dice centinaia, sembra almeno 130, baraccopoli che sorgono a Roma e spesso vicino al fiume e non solo, che sono l’innesco di una sfilza di problemi che nessuno è mai riuscito a risolvere negli anni. Ci vive una popolazione che vive ai margini ma non è così provvisoria come sembra, ci sono persone che vivono qui da molto tempo, servirebbero soluzioni adeguate”.

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