Secondo quanto emerge dalle prime indagini riguardanti l’incendio in una Rsa di Milano che ha causato la morte di sei anziani, il rogo sarebbe scaturito da una sigaretta rimasta accesa nella stanza appunto da cui sono partite le fiamme. Come riferito da TgCom24.it, la procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano, ha spiegato che: “il punto di origine dell’incendio è il letto di una persona ricoverata”.
La dinamica è ancora al vaglio degli investigatori, ma le braci di una sigaretta non spenta sarebbero stare rinvenute nella stanza 605, e le stesse avrebbero intaccato prima le lenzuola e poi una bomba d’ossigeno che è in seguito esplosa, così come confermato dai frammenti di lamiera combusta rilevati dagli inquirenti. Inoltre sul soffitto sono visibili chiari segni di una grande fiammata. L’esplosione, unita al fumo tossico che si è propagato nel giro di pochi istanti sul piano, ha ucciso la 75enne Paola Castoldi, l’84enne Loredana Labate e l’85enne Anna Garzia e il 73enne egiziano Mikhail Duci. La procuratrice ha quindi lodato l’azione di intervento, spiegando che l’evacuazione è stata “straordinariamente veloce. Grazie all’attivazione di un programma particolare, relativo ai grandi disastri, si è resa possibile l’evacuazione e il salvataggio di più di 80 persone”.
INCENDIO RSA MILANO, SISTEMA ANTINCENDIO NON FUNZIONANTE
Secondo quanto riferisce ancora TgCom24.it, pare che vi fosse un problema segnalato più volte in passato, inerente il sistema antincendio che non funzionava a dovere. La segnalazione era avvenuta da parte dei sindacati e attraverso un volantino ancora presente in bacheca e firmato da Claudia Zanetti, direttrice della Coop Proges che gestisce la casa di riposo, in cui si legge: “A causa delle problematiche degli impianti di rilevazione dei fumi delle due strutture, nel turno notturno, a causa del calo del personale, sarà presente un addetto di un’azienda specializzata nella lotta antincendio ad alto rischio”. Tutti elementi al vaglio degli inquirenti: sono attese novità nelle prossime ore.