Dopo le ore passate a domare l’incendio di Siniscola, continuano le attività di monitoraggio, per verificare che non siano rimasti focolai accesi e che quelli morenti si spengano a loro volta definitivamente. Ora che la situazione è sotto controllo, è possibile proseguire con il conto dei gravi danni e delle gravi perdite che la Sardegna ha subito. Come già comunicato dall’ingegnere Fabio Sassu, gli ettari andati in fumo sono 600 e nelle ultime ore il danno non è esteso ai territori circostanti. Sono morti centinaia di animali, mentre sono decine le aziende in ginocchio, a causa dell’incendio che ha colpito Siniscola. L’appello del portavoce dei pastori di Sardegna ha sortito i primi effetti, infatti ecco che ci si organizza per far giungere in Sardegna i primi aiuti: “Buon pomeriggio. So benissimo che significa vedere la propria azienda bruciata. Sono dalla provincia di RAGUSA ( SICILIA ) metto del foraggio una motrice ,se mandate un camion lo dono ai nostri colleghi sardi”, ma non è l’unico a voler sostenere la causa. “Ciao a tutti. Io lavoro per una ditta mangimistica, posso nel mio piccolo cercare di creare un carico di granelle o mangime per aiutare qualche allevatore. Fatemi sapere chi posso contattare” e poi c’è chi chiede informazioni per contribuire in qualunque modo possibile. (Aggiornamento Paola Stigliano).



I danni causati dall’incendio di Siniscola

L’incendio di Siniscola sembra per fortuna volgere al termine, con le fiamme quasi del tutto contenute: purtroppo i danni fatti in poco più di 15 ore sono ingenti e iniziano a giungere i primi dati da Vigili del Fuoco, Protezione Civile e autorità locali: l’emergenza è conclusa anche se due elicotteri stanno continuando a monitorare dall’alto i focolai morenti. Non vi sono state vittime, e questo è l’unica vera grande notizia: i disagi e danni per il territorio invece vengono contati già altissimi, «sono 600 gli ettari andati in fumo nel rogo doloso» spiega all’Ansa l’ingegnere Fabio Sassu, comandante dei pompieri di Nuoro. Non è dato sapere al momento chi possa aver voluto un rogo di queste dimensioni, ma è certo il danno arrecato: «La superficie bruciata è molto frastagliata, visto il maestrale fortissimo che ha fatto propagare il fuoco a macchia di leopardo, rendendo difficilissime le operazioni di contrasto […] Abbiamo tratto in salvo molte persone che erano all’interno delle loro case di campagna, persone disperate che non volevano abbandonare i loro animali, che per alcune famiglie sono l’unica fonte di sostentamento. In una situazione difficilissima come quella che abbiamo vissuto, nonostante la devastazione ambientale e lo strazio di vedere gli animali bruciati, ci possiamo considerare soddisfatti per il fatto che non c’è stata nemmeno una vittima». La solidarietà del popolo sardo si è poi già dimostrata ancora una volta sorprendente: Gianuaro Falchi, un portavoce dei pastori di Sardegna, ha postato su Facebook un appello a tutti i lavoratori della terra e degli allevamenti sardi: dopo l’incendio di Siniscola, il pastore richiama «Non penso ci possano essere parole per poter commentare queste azioni,voglio esprimere la mia solidarietà e mettermi a disposizione a chi ha subito i danni, penso che almeno in questi momenti noi sardi ci siamo sempre distinti per la solidarietà per chi in questo momento ha perso tutto: organizziamoci per poter alleviare i danni e le sofferenze dei nostri colleghi». Ancora il pastore rilancia, «Faccio un appello a tutti, ognuno come può, di contribuire a dare una mano sia con fieno mangimi o capi di bestiame oppure con un contributo finanziario, pero viste le esperienze passate, pregherei i sindaci dei territori danneggiati di occuparsi in modo diretto di fare una stima dei danni, e fare un conto in banca in modo che il nostro contributo arrivi alle persone veramente danneggiate, mi metto a disposizione per essere contattato e tramite i gruppi e contatti, e riuscire a dare il nostro contributo in modo diretto».



SARDEGNA DIVISA IN 2

L’incendio di Siniscola ha praticamente diviso in due la Sardegna con e fiamme che hanno bloccato e fatto chiare la statale 131 che al momento seppur circoscritte restano un allarme piuttosto imponente per tutta la Gallura: Coldiretti Sardegna parla in queste ore di «disastro ambientale oltre che economico, in base alle prime informazioni provvisorie raccolte dagli associati del posto. Animali, pascoli, strutture, fienili, trattori e altre attrezzature sono state trasformate in cenere dalle alte fiamme alimentate dal forte vento». La vastità dell’incendio, seppur il traffico sia ripreso lentamente, mette ancora una volta l’accento sul pericolo roghi estivi con la netta sensazione che anche in questa situazione possa esserci la “mano” dell’uomo per motivi ancora sconosciuto. «Quella degli incendi e’ una piaga per tutta la Sardegna, una danno incredibile e non solo economico che ci colpisce tutti. Quello di ieri ha anche un altro valore e significato perché è caduto nell’anniversario della tragedia di Curraggia a Tempio del lontano 28 luglio 1983, quando il fuoco provocò 9 morti e 15 feriti», ricorda all’Ansa il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra.



SARDEGNA, INCENDIO DEVASTA LA GALLURA

Prosegue da ore ormai il vasto incendio a Siniscola a Monte Pizznnu, in provincia di Nuoro, con l’area nord della Sardegna invasa dalle fiamme come purtroppo molto spesso accade in ogni stagione estiva dell’Isola: il rogo ha attraversato e raggiunto la Statale 131 DCN tra Nuoro e Olbia che ora ovviamente è stata bloccata dalle autorità per evitare disagi e pericoli per i cittadini in viaggio. Il vasto incendio esploso nelle scorse ore (e senza ancora una spiegazione sulle cause e gli eventuali responsabili, ndr) è divampato anche e soprattutto per la spinta del vento maestrale che in queste ore si è sollevato ancor più prepotentemente sul Nuorese rendendo anche molto più complessi gli interventi dei Canadair in volo sull’area incendiata. Fin dalle prime luci del mattino sul posto hanno operato due Canadair e tre elicotteri della flotta regionale antincendi che hanno contenuto al minimo l’incendio senza però riuscire ad estirparlo definitivamente. Non solo, questa mattina inoltrata i mezzi aerei sono stati costretti a ritirarsi dopo qualche ora a causa delle condizioni proibitive del forte vento di maestrale che continua a soffiare sul nord della Sardegna.

INCENDIO A SINISCOLA, EVACUATE 15 FAMIGLIE

Da ore sul posto a Siniscola hanno operato 25 squadre a terra tra Corpo Forestale, Agenzia Forestas e volontari e sette squadre dei vigili del fuoco: l’incendio prosegue la sua forza, anche se diminuita rispetto a ieri sera, e per questo motivo nella notte sono state evacuate 15 famiglie nella frazione di Murtas Artas, oltre ad alcuni capannoni agricoli interessati e lambiti dalle fiamme. Stando ad una primissima stima fatta dalle autorità sarde, nell’incendio di Siniscola sarebbero già andati “in fumo” qualche centinaio di ettari di macchia mediterranea. Ancora poco fa l’annuncio del Centro di Coordinamento regionale della linea di spegnimento degli incendi boschivi «a causa di una forte turbolenza i Canadair Can 8 e Can 11 lasciano la zona delle operazioni fino al miglioramento delle condizioni meteo. Lasciano anche gli elicotteri regionali di Anela e Ala’ mentre Eli-Farcana prosegue operazioni di spegnimento di fiamme ancora attive». Secondo il sindaco di Siniscola, Gianluigi Farris «Il vento soffia ancora molto forte» e per questo si è deciso per l’evacuazione di quelle 15 famiglie.