Tutte le misure di welfare adottate dallo Stato, sono finalizzate naturalmente al miglioramento della condizione socio economica dei cittadini.

Per questo l’erogazione del reddito di cittadinanza, che è stato recentemente modificato, è finalizzata all’accompagnamento all’inclusione nel mondo del lavoro dei disoccupati. Va da sé, che tutti i datori di lavoro che decidono di assumere un percettore del reddito di cittadinanza, possono usufruire di sgravi contributivi e assicurativi. Vediamo insieme quali.



Incentivo assunzione beneficiari di Reddito di Cittadinanza: 8000 euro di sgravi

Il Reddito di cittadinanza è stato modificato dall’ultima riforma fiscale che ha decisamente posto un freno alla platea dei beneficiari. Con l’ultimo decreto lavoro varato il 1° maggio 2023 inoltre è stato stabilito che i percettori del reddito di cittadinanza dovranno rispondere ad alcuni requisiti ed il contributo è stato fortemente ridimensionato.



Il contributo di 780 euro al mese è stato sostituito con un contributo di 500 euro soltanto per le persone che abbiano all’interno del nucleo familiare un disabile oppure un invalido non autosufficiente, oltre alla presenza di minori.

I percettori di reddito di cittadinanza che hanno forti probabilità di essere eliminati dal programma, potranno però essere ancora assunti dalle aziende che decidono di rinnovare le risorse umane della propria azienda, usufruendo anche degli sconti sulla contribuzione. Gli incentivi alle aziende che decidono di assumere un percettore di reddito di cittadinanza possono raggiungere gli 8000 euro all’anno.



Incentivo assunzione beneficiari di Reddito di Cittadinanza: requisiti e obblighi per il datore di lavoro

Lo sgravio contributivo è del 100% dei contributi fino a 8000 euro, nel caso di assunzione a tempo indeterminato, oppure il datore di lavoro potrà contare su uno sgravio contributivo valido per 12 mensilità.

Per poter accedere a questo bonus, le aziende devono rispettare alcuni requisiti. L’assunzione deve essere a tempo pieno e indeterminato, e l’azienda deve comunicare le disponibilità di posti vacanti alla piattaforma digitale dedicata al Reddito di Cittadinanza.

Il datore di lavoro non potrà licenziare il beneficiario del Reddito di Cittadinanza che ha provveduto ad assumere, tranne nei casi di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo.

In caso di licenziamento il datore di lavoro sarà tenuto a restituire l’incentivo ricevuto, maggiorato delle sanzioni civili. Se necessario, infine, il datore di lavoro è obbligato a stipulare un patto di formazione con un centro per l’impiego, garantendo al beneficiario del Reddito di Cittadinanza un percorso formativo o di riqualificazione professionale.

La richiesta del bonus deve essere presentata tramite procedura telematica, disponibile sul sito dell’INPS, utilizzando il modulo “SRDC – Sgravio Reddito di Cittadinanza“.