Nuovo appuntamento, a partire dalle 20.35, con Striscia la notizia. Nuovi servizi e importanti inchieste per il programma di Antonio Ricci, condotto dalla coppia di comici siciliani Sergio Friscia e Roberto Lipari, ma anche riflettori accesi su vicende che il telegiornale satirico di Canale 5 vuole fare balzare agli onori della cronaca quotidiana. Tra queste anche gli sviluppi dell’inchiesta sulla pesca nel Mediterraneo portata avanti ormai da diverse puntate dall’inviato Max Laudadio, che vuole dimostrare quanto la pesca sia veramente sostenibile.
Ancora una volta Striscia la notizia vuole informare i telespettatori su questioni che, il più delle volte, sembrano passare in secondo piano. La pesca nel mar Mediterraneo, autentica industria del pesce nel nostro paese e non solo, è davvero così sostenibile come si dice? Stando alle etichette che ritroviamo ogni giorno tra fast food e supermercati sembrerebbe di sì, eppure dall’inchiesta portata avanti da Max Laudadio emerge proprio un altro quadro. Il Mediterraneo è infatti uno dei mari più sfruttati al mondo.
Inchiesta sulla pesca nel Mediterraneo, la proposta di Striscia
Nel corso della nuova puntata dell’inchiesta di Max Laudadio, che andrà in onda su Striscia la notizia a partire dalle 20.35 su Canale 5, il presidente di Sea Sheperd Italia Andrea Morello ha spiegato perché la pesca nel Mediterraneo è tutt’altro che sostenibile: “Il Mar Mediterraneo è il mare più sovrasfruttato al mondo e quindi la pesca sostenibile non può esistere. La garanzia di sostenibilità è un modo per le aziende di giustificare il loro profitto. Si butta via il 30% di quello che riusciamo a pescare; siamo in una situazione di totale insostenibilità“.
È dunque una situazione di vero e proprio allarme quello che sta vivendo il mare che bagna e nutre l’Italia, e non solo. Dall’inchiesta di Max Laudadio emerge che per certificare la sostenibilità della pesca ci si basa ancora in molti casi sull’autocertificazione, nulla di regolare e controllato infatti viene garantito per il nostro mare. Ecco allora che l’inviato di Striscia lancia la proposta: una telecamera su ogni barca per fermare lo scempio in atto nel Mediterraneo.