A Storie Italiane ampio spazio stamane al terribile incidente dell’autobus a Mestre che ha causato la morte di 21 persone oltre a 15 feriti fra cui nove molto gravi. Il programma di Rai Uno condotto da Eleonora Daniele ha intervistato un collega di Alberto Rizzotto, l’autista 40enne morto sul colpo dopo il crollo del pullman, che ha spiegato: “Non credevo ai miei occhi, ieri mattina ero passato con il bus proprio qui appena finito il servizio”. Sulle possibile cause: “Penso ad un malore del conducente, malfunzionamento del bus mi sembra esagerato”. Quindi ha concluso: “Oggi sono venuto qui, ho portato quattro fiori per omaggiare le vittime, io non so cosa dire”, ha concluso visibilmente provato.



Storie Italiane ha ripreso in diretta anche le parole di Chiara Berti, direttore dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, che ha comunicato il bollettino ufficiale in merito ai pazienti ricoverati presso le aziende ospedaliere di Mestre: “All’ospedale all’Angelo abbiamo ancora 5 pazienti ricoverati, due stanno migliorando, stiamo pensando ad una dimissione nei prossimi giorni. In terapia intensiva, due pazienti stanno migliorando, una dovrà fare un intervento, e anche la terza sta un po’ migliorando”.



INCIDENTE AUTOBUS MESTRE, IL BOLLETTINO: “SONO TUTTE PERSONE GIOVANI I RICOVERATI”

La dottoressa di Mestre ha proseguito, in merito al bollettino dei feriti dell’incidente dell’autobus: “Per gli altri due ospedali della nostra azienda, un paziente è uscito ieri da rianimazione, è in chirurgia generale, la signora che invece è in rianimazione a Dolo è una signora che nonostante le sue problematiche sta andando abbastanza bene quindi uscirà da rianimazione, penso a inizio prossima settimana. Tutti i feriti sono stati identificati”.

E ancora: “Per le tre che sono qui ce ne è una di paziente per cui non è ancora il caso di pronunciarsi”. Quindi ha aggiunto: “Abbiamo solo un paziente tedesco, non è mai stato in pericolo di vita, ma ha un’evoluzione molto positiva, ed è quello che sta meglio fra i ricoverati qui. Sono comunque tutte persone giovani, al di sotto dei 40 anni”. Un altro medico dell’ospedale dell’Angelo di Mestre ha fatto sapere che i pazienti non sono ancora stati sentiti dagli inquirenti e che eventualmente una volta rimessisi potranno essere ascoltati dalla Procura nell’ambito delle indagini.