Non c’è nessun colpevole per l’incidente col tram in cui è coinvolto Ciro Immobile. La verità su cos’è successo il 16 aprile non si saprà mai. A distanza di un mese, i vigili urbani del gruppo Prati di Roma hanno terminato gli accertamenti sullo scontro di Ponte Matteotti in cui sono rimaste ferite 12 persone, tra cui il tranviere e 8 passeggeri del tram 19, insieme all’attaccante della Lazio e le sue due figlie. Stando a quanto rivelato da Repubblica, gli investigatori non sono riusciti a ricostruire la catena delle responsabilità individuali. Pertanto, non essendoci denunce di parte, dovranno essere le rispettive compagnie assicurative a risolvere il caso, come accade per ogni “classico” incidente stradale.



Erano passate da poco le ore 8:30 del mattino quel giorno quando l’automobile di Ciro Immobile, che proveniva da Lungotevere delle Armi, è andata a sbattere contro il tram, dopo aver superato il semaforo delle Cinque Giornate. Ma sulla dinamica le versioni di Immobile e del macchinista di 55 anni divergono completamente. Infatti, il calciatore della Lazio ha accusato il tranviere di essere passato col rosso, mentre il conducente Atac, ascoltato due volte dai vigili, ricorda di aver superato il semaforo col verde e che l’auto di Immobile sopraggiungeva a grande velocità. Dinamica confermata a grandi linee anche dai passeggeri del tram 19, ascoltati come testimoni.



INCIDENTE IMMOBILE: IL GIALLO DEI TRE TESTIMONI

Tre testimoni si erano presentati con una memoria scritta due giorni dopo l’incidente alla sede dei vigili del gruppo Prati, ma non sono stati presi in considerazione. La loro versione, comunque, avrebbe confermato in parte il racconto di Ciro Immobile. D’altra parte, è stato impossibile accertare la loro presenza sul luogo del sinistro la mattina dell’incidente. Una delle poche certezze riguarda il semaforo, perfettamente funzionante. Il video di un tassista, che aveva documento una serie di anomalie sull’impianto con la sua dash cam, aveva fatto ipotizzare un guasto elettrico che aveva mandato in tilt il sistema di sincronizzazione dei colori. Quindi, il legale di Immobile aveva confermato la versione fornita da Immobile.



«Il video del tassista, elemento oggettivo incontestabile, è solo un altro elemento di prova che dimostra la buona fede del mio assistito. Ciro è passato con il verde, e, dopo questo video, con ogni probabilità anche il macchinista», ha dichiarato l’avvocato Erdis Doraci. Dalle successive analisi di Roma Mobilità, che gestisce i semafori capitolini, avevano però smentito tale interpretazione, chiarendo che il 16 aprile non si era verificato alcun malfunzionamento o calo di corrente. Non essendoci denunce, non è stato possibile fare una perizia sul tram 19 e sulla Land Rover di Immobile per accertare la velocità dei mezzi al momento dell’incidente. Pertanto, la polizia locale ha dichiarato terminata l’indagine constatando che è impossibile accertare la verità. La palla ora passa alle compagnie assicurative.