Ciro Immobile non vede l’ora di tornare in campo dopo l’incidente di domenica scorsa in auto, che intanto tiene banco perché la dinamica è tutt’altro che chiara. Un elemento di chiarezza lo fornisce il Comune di Roma, in particolare Roma Servizi per la Mobilità, informando che il semaforo presente all’incrocio in cui è avvenuto il sinistro stradale, che ha coinvolto l’auto guidata dal capitano della Lazio e un tram, è «perfettamente funzionante». Nella nota, inoltre, si «smentisce nel modo più categorico qualsiasi malfunzionamento». Sono state infatti effettuate subito delle verifiche, da cui è emerso che «l’impianto era ed è in piena efficienza». Proprio i risultati dei controlli sul funzionamento del semaforo saranno messi a disposizione della Polizia Locale.
Ma per chi lo frequenta quotidianamente quell’incrocio di piazza delle Cinque Giornate è una trappola. Risulta pericoloso anche imboccare le corsie laterali di lungotevere Michelangelo ed evitare i veicoli diretti nel sottopasso. Infatti, non mancano i precedenti. Come ricordato dal Corriere della Sera, nel 2020 l’antiquario Enrico Cavaglià morì dopo essere stato travolto in scooter da una Mercedes proprio all’altezza dello spartitraffico.
INCIDENTE IMMOBILE: A QUALE VELOCITÀ PROCEDEVA SUV?
L’incidente violentissimo è avvenuto alle 8:30 circa di domenica mattina, tra il Suv di Ciro Immobile, un Land Rover Defender con a bordo anche le figlie di 8 e 10 anni del capitano della Lazio, e un tram della linea 19, all’incrocio tra piazza Cinque Giornate con Ponte Matteotti, tra i quartieri Prati e Flaminio. Il sinistro ha causato in totale 12 feriti. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, i vigili urbani del I Gruppo Prati stanno valutando una serie di aspetti. In primis, la velocità del calciatore: il sospetto è che procedesse oltre i 50 km/h consentiti in quel tratto. Stando ai calcoli del sito cityrailways, procedeva a 80 km/h. Immobile sostiene che il semaforo era verde e che il tram è passato col rosso, opposta è invece la versione del macchinista Atac, secondo cui il tram è stato colpito dall’auto «dopo che ero partito con il semaforo verde». Ci sono tre testimoni che riferiscono che il convoglio era fermo e che l’incidente è avvenuto non appena ripartito.
IL GIALLO DELLA POSIZIONE DEI MEZZI
Ma va chiarito dove si trovasse, al semaforo o all’altezza dello spiazzo con gli alberi, a metà strada? Un dettaglio di non poco conto, visto che nel primo caso, un convoglio Atac muovendosi col verde sui binari impiega circa 13 secondi per arrivare al punto dello schianto, quindi in quel momento il semaforo per chi proviene dal lungotevere è ormai rosso da altrettanti secondi. Nel secondo caso, il tempo di percorrenza è dimezzato, quindi se Immobile è transitato con il giallo (secondo il Corriere è una delle piste seguite fin dall’inizio delle indagini), allora potrebbe aver avuto meno di tre secondi prima di ritrovarsi in mezzo all’incrocio con il rosso e il mezzo Atac davanti. Nel frattempo, si attendono i risultati delle perizie sui veicoli coinvolti nell’incidente e sui telefonini di entrambi i conducenti. Un atto dovuto, come l’alcoltest, per capire se sono stati usati nei momenti che hanno preceduto l’incidente.