Incidente a Giugliano: anche la madre della bimba di 8 anni morta il 25 agosto scorso nello schianto di una Smart risulterebbe indagata per omicidio stradale. La donna, secondo quanto riporta Il Mattino, sarebbe stata denunciata a piede libero e la sua posizione, come riferisce Adnkronos, sarebbe molto delicata. Il compagno, Francesco D’Alterio, sarebbe stato alla guida del veicolo senza patente né assicurazione, ora rischia fino a 7 anni: è stato arrestato poco dopo la tragedia e meno di 24 ore prima aveva finito di scontare una condanna agli arresti domiciliari per furto.
Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, a bordo della Smart viaggiavano in quattro (la vettura è omologata per due persone) e l’auto si sarebbe ribaltata forse per l’alta velocità. La bimba si trovava in braccio alla mamma senza cintura di sicurezza, mentre la sorella maggiore, 16 anni, era stipata nel vano posteriore.
Incidente Giugliano, si complica la posizione della madre della bimba morta in Smart
La posizione della madre della bimba morta in Smart nell’incidente avvenuto domenica scorsa a Giugliano (Napoli) si sarebbe quindi complicata ulteriormente con la denuncia per omicidio stradale. Un commento sull’evoluzione delle indagini arriva via Adnkronos dall’avvocato Cesare Piraino, legale della famiglia di Camilla Romagnoli, una delle due giovani morte investite in Corso Francia a Roma nel 2019.
“Il conducente che era alla guida senza patente né assicurazione – ha sottolineato Piraino – rischia certamente una condanna alta, ci sono almeno due aggravanti specifiche. Ma anche la mamma, nonostante la tragedia personale, rischia, in particolare per non aver messo le cinture di sicurezza. Certo, sui giudici avrà un peso il dramma di questa donna, costretta a vivere con il senso di colpa, ma il pm invocherà certamente la sua responsabilità. Il codice della strada infatti prevede l’obbligo, per chi deve sorvegliare i minori, di far loro indossare le cinture”.
Secondo quanto riporta Il Mattino, la madre della piccola vittima si sarebbe mostrata reticente e non avrebbe risposto alle domande degli inquirenti. Stessa condotta del compagno, Francesco D’Alterio. La donna, stando a quanto si apprende, dopo le prime cure in ospedale a Giugliano, sarebbe stata dimessa ma non si sarebbe presentata per la visita da un chirurgo che avrebbe dovuto valutare le sue condizioni dopo il terribile incidente. La bambina, come la sorella maggiore frutto di una precedente relazione della donna, sarebbe morta sul posto: l’ipotesi su cui si indaga è che sia rimasta schiacciata dal peso della mamma, intrappolata tra le lamiere dopo lo schianto avvenuto mentre entrambe si trovavano sul lato passeggero.