Ormai, purtroppo, lo sanno davvero tutti: Kobe Bryant è morto in un incidente in elicottero, verificatosi alle 19 di ieri (ora italiana) sulle alture situate a nord di Los Angeles. Un impatto tremendo, che non ha lasciato scampo all’ex stella dei Los Angeles Lakers e agli altri otto passeggeri che occupavano il velivolo insieme a lui. Fra di loro, come già emerso nelle scorse ore, c’era anche la figlia di “Black Mamba”, la tredicenne Gianna Maria-Onore, giovanissima promessa della palla a spicchi che sognava di ripercorrere le orme paterne. Altre cinque vittime sono state pubblicamente identificate, mentre per altre due, Orange County Sarah e Payton Chester, rispettivamente madre e figlia, si è rivelato necessario il riconoscimento da parte dei familiari e dei loro amici. È stato il “Los Angeles Times”, nella giornata odierna, a riavvolgere il nastro e raccontare le vite di coloro che, oltre a Bryant e alla sua secondogenita, hanno perso la vita nel tragico schianto sulla collina di Calabasas. Fra queste, anche quella del pilota, del quale, sino a questo momento, non si era sentito troppo parlare.



INCIDENTE KOBE BRYANT E FIGLIA GIANNA: ECCO CHI SONO LE ALTRE VITTIME

Insieme a Kobe Bryant e alla secondogenita Gianna Maria-Onore, viaggiavano il 56enne John Altobelli, la moglie Keri e la loro figlia Alyssa. Quest’ultima, rivela il “Los Angeles Times”, militava nella medesima squadra di club di Gianna Bryant. John Altobelli, che in passato aveva già volato sull’elicottero dell’ex cestista, era invece l’allenatore di baseball di più lunga durata nella storia dell’Orange Coast College, con una collezione di oltre 700 vittorie nei suoi 27 anni trascorsi a scuola. Vi era poi Christina Mauser, l’allenatore principale della squadra di basket delle ragazze Mamba, fra cui proprio Gianna Bryant e Alyssa Altobelli. Il marito di Mauser ha scritto su Facebook che lui e i suoi figli sono stati devastati dalla sua morte. Infine, il pilota, Ara Zobayan. Uno dei primi a capire che c’era lui alla guida del velivolo è stato il suo studente di volo Darren Kamp: “Kobe non permetteva a nessun altro di farlo volare”, ha asserito il giovane, che ha poi ricordato Zobayan come un istruttore dedicato e premuroso che voleva aiutare i suoi studenti a raggiungere il successo.

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