Non c’è segno di frenata” nel luogo dell’incidente tra la Lamborghini con a bordo gli youtuber dei “TheBorderline” e la Smart guidata da una giovane mamma che viaggiava con i due figli, costato la vita al suo bimbo di 5 anni. Lo ha dichiarato Roberta Bruzzone nel corso del suo intervento sul caso alla trasmissione Ore 14, condotta da Milo Infante su Rai2. Secondo quanto riportato dalla criminologa ai microfoni del programma, nel punto dell’impatto si vede “il marciapiede rovinatissimo” ma nessun segnale che indichi un tentativo di arresto negli istanti precedenti allo schianto. “Ci sono passata l’altro giorno a dare un’occhiata – ha dichiarato Bruzzone – e non ci sono segni di frenata ma di attrito della macchina che, una volta colpita dalla Lamborghini, è stata proiettata in avanti per circa 30 metri“.



La criminologa si è soffermata sulle ipotesi relative alla dinamica, al momento ancora tutta da chiarire e al vaglio degli inquirenti, sottolineando il suo punto di vista sull’accaduto: “Secondo me non li ha proprio visti, temo che non solo viaggiassero a 110 e forse più, ma che non abbia proprio visto l’altra macchina. Perché l’ha presa in pieno, dritta per dritta, non c’è alcun segno di reazione. È un missile quello che gli è arrivato addosso“. A sei giorni dalla tragedia, la madre del piccolo morto nell’incidente sarebbe stata sentita da chi indaga per cercare nuovi elementi utili alla ricostruzione. La donna avrebbe ricordato soltanto “uno schianto fortissimo, terribile“.



Cosa si sa dell’incidente tra Lamborghini e Smart a Casal Palocco

Sono giorni particolarmente delicati sul fronte delle indagini per chiarire la dinamica dell’incidente costato la vita a un bimbo di 5 anni a Casal Palocco, morto nello schianto tra un Suv Lamborghini e la Smart guidata dalla madre. La donna si è salvata insieme all’altra figlia che viaggiava con lei e il piccolo, e poche ore fa sarebbe stata sentita dagli inquirenti per provare a dare un contributo alla ricostruzione dei fatti.

Secondo quanto stabilito finora, alla guida della Lamborghini si trovava il 20enne Matteo Di Pietro e altri componenti del suo gruppo di youtuber “TheBorderline”, al momento indagato per omicidio stradale e lesioni. Nell’ambito dell’inchiesta, gli investigatori avrebbero concentrato una parte delle attenzioni sui dispositivi dei giovani a bordo del Suv, riporta Adnkronos, a caccia di ulteriori elementi per risolvere alcuni degli interrogativi ancora senza risposta. L’analisi riguarderebbe in particolare la ricerca di contenuti potenzialmente utili alle indagini, come foto, video e chat. A breve potrebbe essere inoltre disposta una consulenza con cui la Procura intenderebbe stabilire la velocità della Lamborghini al momento dello schianto.