A due giorni dal drammatico incidente di Roma in cui è morto un bambino di 5 anni, la principale novità sul fronte investigativo riguarda la consulenza tecnica sulla Lamborghini. Il pm sta assegnando l’incarico per l’approfondimento necessario a rispondere ad alcuni interrogativi, dalla velocità ai diritti di precedenza, passando per lo stato dei veicoli. All’incarico parteciperà come prevede la legge la difesa dell’indagato, il giovane Matteo Di Pietro, indagato per omicidio stradale con l’accusa di aver ucciso il piccolo Manuel Proietti che era a bordo della Smart.
A proposito della dinamica dell’incidente, l’avvocato Francesco Consalvi ha fatto alcune precisazioni: «È giusto fare chiarezza su alcuni punti. Il primo tra tutti, immortalato nelle foto dell’incidente è che la guidatrice della Smart viaggiava nella corsia opposta a quella su cui marciava la Lamborghini e che a lei sarebbe spettato dare la precedenza», ha dichiarato il legale, come riportato dal Corriere della Sera. C’è poi la questione relativa al test sull’alcol e le sostanze stupefacenti: «Non vi erano tracce nel mio cliente di eccitanti o simili, diversamente l’autorità giudiziaria sarebbe pesantemente intervenuta con qualche misura cautelare. Così non è stato». Mentre sono in corso perquisizioni dei carabinieri nell’abitazione dell’indagato e nella sede della società Theborderline, crescono le minacce social contro Di Pietro che, stando a quanto emerso e raccolto dalla stampa, è figlio di una famiglia “per bene” e che il padre è un dipendente del Quirinale. (agg. di Silvana Palazzo)
INCIDENTE LAMBORGHINI, TESTIMONE: “ANDAVA COME UN FULMINE”
Mattino Cinque News ha aperto stamane parlando del caso dell’incidente in Lamborghini che ha causato la morte di un bimbo di 5 anni. Il programma di Canale 5 ha mandato in onda la testimonianza di una donna, che ha raccontato: “Mi ha sorpassato un suv bluette che dava all’occhio, schizzava come un fulmine”. Così invece l’avvocato Riccardo Lanzo, in collegamento con il talk di Canale 5, che in merito alla situazione del ragazzo ha spiegato: “Ci sarà un’indagine che dovrà accertare che al momento nel quale era alla guida il soggetto era effettivamente sotto effetto di stupefacenti visto che il principio attivo rimane per giorni nel sangue, ci sarà quindi da fare una verifica, ed è il motivo per cui non è stato arrestato in quanto l’arresto è obbligatorio nel momento in cui c’è incidente con morte e si trova il guidatore positivo a sostante stupefacenti”. Sulla possibilità di guidare per un 20enne la Lamborghini Urus, auto che ha più di 600 cavalli: “Dopo un anno si può guidare ma comunque ci sono delle proposte di legge per aumentare le limitazioni”. E’ quindi molto probabile che il 20enne abbia conseguito la patente da più di un anno.
L’incidente avvenuto a Roma tra un Suv e una Smart Four ha portato alla morte di un bimbo di 5 anni e al ferimento della madre di 29 e della sorellina di 3. Il giovane alla guida della Lamborghini era sotto effetto di stupefacenti, come rivelato dai test. L’inviato di Storie Italiane racconta che i genitori di uno dei ragazzi alla guida avrebbero parlato di una ‘bravata’: “Lo ha titolato un quotidiano autorevole dunque non abbiamo motivo di credere che non sia così. Parliamo di Repubblica. Alcune volte i media esaltano alcune espressioni ma non crediamo che possa essere stata travisata una frase di questo genere. Uno dei ragazzi ha cercato di giustificare il gesto. Però riguarda sé stesso, come se questa situazione sia da riportare a lui e non a quello che ha fatto a questo bambino, a questi genitori. Il padre lo hanno dovuto fermare, ha avuto una reazione fortissima”. Un’agenzia spiega che in un video si vede la smart accartocciata, la gente che urla e la Lamborghini al lato. C’è inoltre una testimonianza di un amico del papà del bimbo che conferma che i giovani nel Suv riprendevano la scena dopo l’incidente. Sembrerebbe che uno dei soggetti, nello specifico quello che guidava, sia risultato positivo ai cannabinoidi: si tratta di un’aggravante in sede di processo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro e JC)
INCIDENTE LAMBORGHINI ROMA: GUIDATORE POSITIVO A CANNABIS, INDAGATO PER OMICIDIO STRADALE
Continuano le indagini in merito al terribile incidente fra una Lamborghini e una Smart avvenuto nella periferia sud di Roma tre giorni fa. Le ultime novità riguardano il fatto che il ragazzo alla guida, che si chiamava Matteo Di Pietro, come riferito dai colleghi di RaiNews sarebbe risultato positivo ai cannabinoidi dopo il drug test. Il giovane aveva 20 anni e si è scontrato violentemente con un’altra vettura in zona di Casal Polacco: un incidente che ha causato la morte di un bimbo di 5 anni e il ferimento della sorellina di 3 e della madre di 29. La bimba è già stata dimessa dall’ospedale, fortunatamente le sue condizioni sono migliorate, mentre la madre si trova al momento ancora nel nosocomio Sant’Eugenio.
Il 20enne alla guida sarebbe finito sul registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale e lesioni, e nel contempo si sta valutando anche la posizione degli altri occupanti la Lamborghini Urus, fra cui alcuni youtuber chiamati TheBorderline, che potrebbero essere a loro volta accusati del reato di concorso di colpa qualora venisse accertato che stessero girando dei video con gli smartphone poco prima dell’incidente, “incitando” in qualche modo il guidatore ad andare più veloce. Una situazione assolutamente delicata anche perchè bisognerà fare chiarezza sulla dinamica di quanto accaduto, che al momento è ancora al vaglio degli inquirenti.
INCIDENTE LAMBORGHINI ROMA: LA TESTIMONIANZA DI UNA DONNA
Fondamentali saranno le immagini delle fotocamere presenti in zona, ma anche le eventuali testimonianze, come quella rilasciata da una donna ai microfoni della Rai: “Ero in casa quando ho sentito un botto terrificante e sono uscita, in pochi minuti è accorsa molta gente e c’era un ragazzo che prestava i primi soccorsi al bambino, provando a fargli la respirazione bocca a bocca. Non riuscivo ad avvicinarmi perché era una scena raccapricciante”.
E ancora: “Abito qua da 45 anni, la macchina proveniva da una strada da cui non c’è molta visibilità. Da quello che mi hanno raccontato alcuni vicini, i ragazzi sul Suv hanno provato a superare una macchina, andavano a grande velocità e hanno investito l’auto della signora che stava aspettando fuori dall’asilo. È allucinante, ancora non riesco a crederci”.