L’incidente di Manuel Bortuzzo ha ispirato il film con Raoul Bova, Ultima Gara, in onda questa sera su Canale 5. Una pellicola che si pone l’obiettivo di raccontare cosa si cela dietro l’immagine di un vincente e che affronta il dramma vissuto da Manuel Bortuzzo dopo la sparatoria. L’ex atleta è orgoglioso del film realizzato da Raoul Bova, Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino ed Emiliano Brambilla ed è contento di aver dato il suo contributo. “Il peggio è passato”, racconta Manuel Bortuzzo a Il Corriere della Sera su quanto accaduto nel 2009. “Ho ritrovato la tranquillità, la serenità che lì ancora non avevo: era passato pochissimo. Lì ero nel pieno dello sconvolgimento per quello che mi era successo. Ora sono cambiato, per fortuna in meglio”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



LA STORIA DI MANUEL BORTUZZO, L’INCIDENTE: COS’È SUCCESSO?

Era la notte tra il 2 ed il 3 febbraio 2009 quando Manuel Bortuzzo, giovane atleta, rimase coinvolto in una sparatoria all’Axa, periferia di Roma. Quel giorno il sogno del ragazzo, promessa stella del nuoto residente a Treviso, viene letteralmente spezzato dagli spari esplosi mentre si trovava davanti ad un pub alla periferia Sud della Capitale, durante un normale sabato sera. Manuel aveva appena 19 anni quando rimase coinvolto nell’agguato all’Axa, tra l’Eur e Ostia, in piazza Eschilo, poco prima delle 2 di notte. Il giovane rimase gravemente ferito a causa di un proiettile che fermato contro una vertebra. A trovare Manuel agonizzante fu la polizia intervenuta in seguito alla segnalazione di una rissa nei pressi di un pub nella quale Bortuzzo era del tutto estraneo.



Sin dai primi frangenti, gli inquirenti si misero sulle tracce di due persone considerate responsabili del ferimento di Manuel. Secondo i primi accertamenti il 19enne era fermo ad un distributore di sigarette quando fu raggiunto dal colpo di pistola. Ad esser coinvolta nella sparatoria anche la fidanzata di Bortuzzo, Martina, anche lei nuotatrice. Solo alcuni giorni dopo, il 6 febbraio, due giovani, sospettati, di 24 e 25 anni, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, si presentarono in questura sostenendo di aver sparato per sbaglio al nuotatore.

SPARATORIA A MANUEL BORTUZZO: DALL’INCIDENTE ALLE CONDANNE

“Siamo qui perché Manuel Bortuzzo deve avere giustizia. Siamo distrutti. È stato un tragico errore”: queste le parole che i due aggressori di Manuel Bortuzzo avrebbero detto dopo essersi presentati in questura e confessato di essere gli autori della sparatoria all’Axa. Dopo l’interrogatorio i due, come rammenta SkyTg24, furono posti in stato di fermo con l’accusa di tentato omicidio. Il legale di uno dei due giovani spiegò che “non volevano colpire, alla fine di una rissa in un locale avevano ricevuto delle minacce e temevano che delle persone si rifacessero sotto, quindi giravano in motorino con una pistola”. Il 9 ottobre del 2019 il gup di Roma ha condannato a 16 anni di reclusione Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano.



Per i due aggressori autori della sparatoria, il pm aveva chiesto una condanna a 20 anni. Entrambi sono stati accusati di duplice tentato omicidio per l’aggressione a Bortuzzo ed alla fidanzata ed il gup ha riconosciuto la premeditazione e disposto una provvisionale di 300mila euro in favore di Bortuzzo. “Nessuna sentenza mi può fare ritornare come prima. Il mio sogno è tornare a camminare; mi sto impegnando ogni giorno per realizzarlo”, così Manuel aveva commentato la sentenza di primo grado. Le difese dei due imputati avevano invece annunciato l’Appello che si è tenuto lo scorso luglio e terminato con una riduzione della pena a 14 anni e 8 mesi di carcere per gli autori del ferimento del nuotatore Manuel Bortuzzo. I giudici di secondo grado hanno fatto cadere l’accusa di tentato omicidio ai danni della fidanzata di Bortuzzo, Martina Rossi.