Il video dell’incidente verificatosi lo scorso 19 giugno sul lago di Garda è stato mostrato in esclusiva nelle scorse ore dal Tg1 e consegna agli occhi del mondo intero le immagini, seppur registrate con la scarsa luminosità notturna, di una tragedia inenarrabile. Lo schianto, avvenuto sulle acque di Salò, è avvenuto con una violenza inaudita, tanto che pare che i manager tedeschi a bordo dell’imbarcazione che ha provocato il sinistro viaggiassero a una velocità superiore di quattro volte al limite massimo consentito, senza dimenticare l’evidente stato d’ebbrezza nel quale versavano i due uomini.



In quel drammatico impatto, purtroppo, hanno perso la vita due persone, Umberto Garzarella e Greta Nedrotti e nei giorni successivi all’accaduto gli investigatori hanno prontamente indirizzato le loro indagini verso i manager provenienti dalla Germania. Patrick Kassen, il 52enne che si trovava alla guida e arrestato per omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso, ha ribadito più volte di non essersi minimamente accorto di quello che era successo, ma il filmato acquisito dal Tg1 ora potrebbe mettere in forte dubbio questa versione dei fatti e indebolire la posizione dei tedeschi.



INCIDENTE SUL LAGO DI GARDA: IL VIDEO CHOC DELLO SCHIANTO AD ALTA VELOCITÀ

In seguito alla diffusione del video dell’incidente sul lago di Garda, la trasmissione di Rai Uno “Estate in Diretta”, per mezzo del suo inviato Maurizio Licordari, abituale volto di un altro programma della rete ammiraglia (“Storie Italiane”, ndr), ha intervistato il padre di Umberto, il giovane ucciso: “Era un ragazzo umile, coscienzioso, sereno, di 36 anni, normale. Non aveva grilli per la testa. Pensava anche al suo futuro con questo angelo che aveva vicino. Io spero che saranno insieme a questo momento. Come padre devo dire queste cose, sennò impazziamo”.



Il genitore ha voluto anche ringraziare la popolazione lacustre, le forze dell’ordine e il Comune di Salò per la vicinanza. “Questa tragedia non doveva succedere. Questa persona si è presentata al Brennero, ma non in maniera spontanea, solo perché consigliata dai suoi legali. Io mi aspetto innanzitutto che queste persone percepiscano il dolore arrecato alle nostre famiglie. Punirli a cosa serve? Non serve a niente. Sarà qualcun altro a decidere il loro destino”.