NON SOLO CINA: TUTTI I RISCHI DEI LABORATORI CHE STUDIANO I VIRUS

Secondo quanto studiato da virologi ed esperti di biosicurezza incontrati la scorsa settimana a Ginevra, dai laboratori che effettuano studi su virus e insetti pericolosi si rischia di uccidere 1,6 milioni di persone ogni anno. L’allarme choc viene pubblicato oggi sul “Sunday Telegraph” e nasce dall’incontro in Svizzera “Pathogen Project Conference“ tra esperti globali di virologia per collaborare circa su come evitare che gli incidenti di laboratorio causino una pandemia che potrebbe uccidere milioni di persone.



Ogni riferimento alla possibilità che proprio una fuga dal laboratorio di Wuhan in Cina possa aver generato il Covid-19 non è ovviamente casuale: da mesi ormai non viene più escluso a priori che il Covid-19 possa essere trapelato da un laboratorio in Cina, dove gli scienziati stavano lavorando sui virus dei pipistrelli per scoprire come avrebbero potuto infettare gli esseri umani. Difficilmente si arriverà mai alla piena verità, vista anche la prova tutt’altro che trasparente data dalla gestione cinese nei primi mesi della pandemia, ma questo non toglie che il rischio rimanga ingente anche per il futuro.



FUGA COVID DA LABORATORIO? LE ULTIME NOVITÀ (NON SOLO DALLA CINA)

Marc Lipsitch – professore di epidemiologia all’Università di Harvard – ha dichiarato ai delegati del “Pathogen Project Conference” di aver calcolato che ogni laboratorio che svolge questo tipo di lavoro mette a rischio di morte tra 10.000 e 1,6 milioni di persone ogni anno: il calcolo si basa in realtà sui tassi di mortalità e sul numero di incidenti avvenuti nei laboratori di livello di biosicurezza 3, le seconde strutture più sicure al mondo.

Per fare un esempio, in Gran Bretagna ci sono almeno 600 laboratori BSL-3, molti di più ovviamente in tutta l’Europa: non si sa però quanti sperimentino su agenti patogeni potenzialmente pandemici. «Il rischio è tutt’altro che accettabile», ammette il professor Lipsitch, «Tutte le ricerche che sollevano il potenziale di causare una pandemia dovrebbero essere riviste». In questi mesi l’Imperial College di Londra ha condotto esperimenti Covid-19 sulle varianti Delta e Omicron per vedere quale avesse un vantaggio competitivo: ebbene, gli esperti in Svizzera hanno avvertito che si rischiava di «combinare le due varianti per produrre qualcosa di “più letale” che avrebbe potuto fuoriuscire dal laboratorio».