Ancora una volta siamo costretti a darvi notizia di incidenti stradali drammatici. L’ultimo ci giunge da Roma, dove hanno perso la vita due ragazze giovanissime di soli 16 e 19 anni. Le vittime, come riferisce l’edizione online di SkyTg24, si trovavano sulla via Aurelia, su un’auto guidata dalla 19enne di cui sopra. Per cause ancora da accertare, il mezzo è finito fuori strada, ribaltandosi più volte. Un impatto violentissimo che non ha lasciato scampo alla 19enne alla guida e alla passeggera di 16 anni, morte sul colpo. Sull’auto anche un’altra giovane di 19 anni che è stata ricoverata in codice rosso presso l’ospedale più vicino, ma che non risulta fortunatamente essere in pericolo di vita. L’incidente è avvenuto nella notte passata, quella fra sabato 7 e domenica 8 marzo, e in base ad una prima ricostruzione pare che il gruppo stesse tornando a casa dopo una serata passata in un pub di Ladispoli. Ancora da ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, e al momento le forze dell’ordine che stanno indagando non escludono qualsiasi ipotesi.
INCIDENTI STRADALI: CAMIONISTA POSITIVO A CORONAVIRUS AD AREZZO
Da segnalare anche un altro incidente stradale, avvenuto in provincia di Arezzo, lungo l’autostrada del Sole. L’episodio non è significativo per il numero di vittime, quanto perchè è rimasto coinvolto un camionista risultato poi essere positivo al coronavirus. La notizia risale alla mattinata di venerdì ma è stata resa pubblica solo in queste ore. Attorno alle ore 10:00 di due giorni fa, presso la corsia sud dell’autostrada, in località Padia al Pino, un tir ha sbandato, facendo tutto da solo, scontrandosi poi contro un guard-rail. I vigili del fuoco, la polizia e gli uomini del 118, intervengono per prestare soccorso. Una volta che il camionista viene raggiunto dai sanitari, inizia a lamentare i classici sintomi del covid-19, e sottoposto a tampone poco dopo arriva l’esito: è positivo. L’uomo ha raccontato di provenire dalla Lombardia, e che è partito la mattina presto con qualche sintomo, ma che non si è potuto fermare per la necessità di lavorare.