Avere 17 anni e scoprire di essere incinta è già un bel colpo. Scoprire dopo poche settimane che hai anche un tumore al cervello è devastante. Questa la storia di una ragazzina americana, Dana Scatton, come l’ha raccontata il sito TheBlaze. La situazione cui si trovò davanti era la stessa di tanti casi analoghi: sottoporsi a chemioterapia, cosa che le avrebbe allungato la vita, ma inevitabilmente danneggiato fino alla morte il feto che portava, o aspettare di curarsi solo dopo che il bambino fosse nato. Aries, la figlia di Dana, è nato alla 33esima settimana lo scorso gennaio. Dana invece è morta lo scorso 22 aprile.



IL SACRIFICIO PER LA FIGLIA

Sulla pagina Facebook aperta per sostenere economicamente e con le preghiere la giovane, è stato scritto: “Questa mattina alle 4 Dana ci ha lasciato per essere con il Signore. Non avremo mai le cose giuste da dire per onorare veramente la madre, la figlia, la nipote, la sorella, la cugina, l’amica e la donna indipendente  che è stata Dana, ragazza incredibile, intelligente, amorevole, premurosa, appassionata, incredibilmente bella e libera”. Nel post si legge anche che Dana aveva cominciato questa parte della sua vita, la malattia, con una frase del profeta Isaia: “Non temere, perché io sono il tuo Dio; non essere costernato perché io sono con te, ti fortificherò e ti aiuterò; Io ti sosterrò con la mia mano destra “. E così ha vissuto dicono i familiari, senza paura, senza disperazione, ispirando sempre gli altri con il suo sorriso.  “Ha affrontato la più grande paura di tutte, la morte, con un sorriso che solo Dio può instillare”. Dana e tante mamme come lei: piccoli santi di cui raramente si sente parlare, ma che ci sono anche oggi, nella vita di tutti i giorni.

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