«Avanzerò le stesse richieste contenuta con l’ordinanza, vedremo quali saranno le risposte. Se il presidente del Consiglio ci invita, avrà delle risposte da dare. Non ho chiesto poteri speciali, ma di prendere atto dei diritti sanitari dei siciliani e dei migranti in arrivo. Non mi faccio molte illusioni…», così il Governatore della Sicilia Nello Musumeci entrando a Palazzo Chigi in mezzo alla folla pro-Lega che ha deciso di presidiare il Palazzo del Governo per chiedere a Conte un cambio di passo sull’emergenza immigrazione. È iniziata con un’ora e 40 minuti di ritardo la riunione tra il Presidente del Consiglio Conte, Musumeci, il sindaco di Lampedusa Martello: presenti al vertice – tra presenza e videoconferenza – anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in collegamento. Diversamente da Musumeci, il n.1 di Lampedusa si attende molto dall’incontro di questa sera per risolvere la totale emergenza hotspot nella sua piccola isola: «Noi ci aspettiamo tanto dall’incontro di stasera, attendiamo di vedere cosa dice il governo […] Musumeci chiede cose che riguardano la Sicilia, io cose specifiche per Lampedusa. Sull’ordinanza non si tratta di essere d’accordo o meno, di sicuro ha contribuito a mettere al centro dell’attenzione il problema dell’immigrazione che in questo momento era stato messo sotto al tappeto».



LEGA “ASSEDIA” PALAZZO CHIGI: “STOP INVASIONE”

Mentre è in corso in questo momento il vertice sui migranti a Lampedusa presso Palazzo Chigi, la Lega “assedia” la sede del Premier Giuseppe Conte per chiedere a gran voce lo stop all’invasione dopo gli ultimi casi Sea Watch 4 e Asso 29 (con 18 migranti sbarcati a Pozzallo di cui 2 contagiati al Covid): «qui a sostegno di Musumeci e dei tanti amministratori locali, anche della maggioranza, alle prese con un’emergenza generata da un governo che non sa gestirla», attacca Massimiliano Romeo, capogruppo Lega al Senato. Gli uomini e le donne del Carroccio sono tutti con maglietta bianca con scritta «processate anche me – io sto con Salvini», con Romeo che ribadisce agli increduli poliziotti presenti all’ingresso «Conte abbia il coraggio di venire giù […] Si rischia di vanificare gli sforzi sostenuti dagli italiani durante il lockdown – prosegue il leghista citando la situazione al collasso degli hotspot siciliani – lo aveva detto anche Conte durante la visita ad un hotspot, ma il premier racconta storie, dice una cosa e ne fa un’altra e il risultato è una situazione al collasso. Urge un provvedimento chiave per risolvere il problema e fare sostanzialmente quel che aveva fatto Salvini».



VERTICE A PALAZZO CHIGI CONTE-MUSUMECI-MARTELLO

Alle ore 17 questo pomeriggio il Premier Giuseppe Conte ospita a Palazzo Chigi l’incontro con il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e il sindaco di Lampedusa Totò Martello (presenti anche il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese e il titolare dell’Economia Roberto Gualtieri): il tema è quello dell’emergenza migranti che la Sicilia e in particolare l’isola più a sud d’Italia vivono da diverse settimane con sbarchi e hotspot arrivati ad una capienza insostenibile. L’ordinanza del Governatore Musumeci che imponeva lo sgombero immediato dei centri di accoglienza per emergenza sanitaria Covid-19 è stata prima impugnata dal Governo con un atto ministeriale del Viminale, poi confermata nel suo stop definitivo anche dal Tar di Palermo: nuovi sbarchi e altri migranti giunti a Lampedusa hanno però fatto scattare su tutte le furie il sindaco Martello che di concerto con imprenditori e cittadini avevano annunciato lo sciopero generale contro un Governo che ancora «non ha fatto nulla per risolvere il problema». E così il 31 agosto scorso arriva la convocazione per lo stesso Martello assieme al Governatore Musumeci a Palazzo Chigi con il Premier Conte chiamato a dirimere una “tregua” con proposte concrete per risolvere l’emergenza sia sanitaria che migratoria in Sicilia .



CAOS MIGRANTI A LAMPEDUSA: LE NOVITÀ

«Confidiamo – sottolinea il governatore Musumeci nella riunione di giunta ieri in Ars – che l’incontro con il presidente del Consiglio Conte, fissato per domani (oggi, ndr) a Roma a seguito della mia richiesta, possa essere il primo passo verso la presa di coscienza, da parte del governo centrale, di un lungo calvario vissuto dai migranti e dai siciliani, nell’indifferenza colpevole dell’Europa e per le gravi omissioni delle istituzioni statali». In attesa di capire se Conte riuscirà a siglare la tregua con i “ribelli” per fermare la rivolta siciliana contro l’ondata eccezionale di migranti, il sindaco Martello parla di «fatto concreto» per poter mettere le basi giuste e risolvere una volta per tutte l’emergenza. Ieri però altri 353 migranti a bordo della nave Sea Watch 4 ha fatto rotta verso il porto di Palermo, con il Viminale che ha accettato lo sbarco e il trasbordo diretto sulla nave quarantena Gnv Allegra per i canonici 14 giorni previsti dalle regole anti-Covid: su tutte le ire il Centrodestra, con il leader della Lega Matteo Salvini che ha minacciato di «denunciare il Governo Conte se farà sbarcare su suolo italiano i rifugiati». Nel frattempo il Ministero degli Interni ha annunciato che entro giovedì invierà tre navi quarantena a Lampedusa con l’intento di svuotare l’hotspot locale: 353 migranti andranno dalla Sea Watch 4 alla nave Allegra, con anche altri 200 da altre strutture, ma nelle prossime ore saranno disponibili altre due navi individuate con apposito bando dal Viminale. Il Ministro Gualtieri inoltre dovrebbe concordare stasera con Musumeci e Martello misure a sostegno dell’economia locale: secondo le anticipazioni dell’Ansa si parla del congelamento dei termini fiscali al 31 dicembre 2021, i mutui agevolati sul modello dei Comuni del cratere del terremoto, ma estesi anche ai settori alberghiero e pesca. Sono in corso 48 ore di “moratoria” decisa dalla giunta Musumeci in vista dell’incontro con Conte e Martello: la Regione Sicilia valuta così le eventuali concordanze col Governo prima di proseguire nello scontro legale e politico rispettivamente con Tar Palermo e Viminale.