In queste ore nella città russa di Sochi si sta tenendo un’ampia trattativa tra lo zar russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. A livello internazionale c’era, e c’è ancora, una grande aspettativa sulle trattative, che secondo alcuni commentatori potrebbero essere un modo per riaprire il fallito accordo sul grano ucraino, ma anche per spingere la Russia ad una mediazione con l’Ucraina, supportata ovviamente dalla Turchia.



Erdogan, infatti, fino ad oggi si è dimostrato uno dei leader più vicini a Putin, nonché colui che era riuscito a fare i maggiori passi avanti in merito ad una possibile pace in Ucraina ed era anche stato promotore originale dell’accordo del Mar Nero. Grande apprensione sulle trattative anche da parte dei vertici ucraini, con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, che si è detto convinto del fatto che a breve il presidente turco potrebbe contattare a breve il presidente Zelensky. In questi momenti, infine, stanno progressivamente venendo resi noti gli esiti delle trattative tra Putin ed Erdogan, che come atteso si sono concentrati proprio sulla pace e sul grano.



Come sono andate le trattative tra Putin ed Erdogan

Complessivamente, l’incontro tra Putin ed Erdogan è durato tre ore e si è concluso positivamente, stando alle dichiarazioni congiunte rilasciate dai due leader subito dopo. Secondo il presidente russo, infatti, si è trattato di “un successo” che ha accentuato “le relazioni tra Russia e Turchia (..) in tutti i settori e in tutte le direzioni”. L’obiettivo principale definito è quello di raggiungere, tra i due paesi, un interscambio commerciale di almeno 100 miliardi di dollari, rispetto 62 miliardi attuali.



Putin, parlando in calce all’incontro con Erdogan, ha detto di essere stato costretto ad uscire dall’accordo sul grano, ma aprendo anche ad una nuova trattativa nel caso i paesi occidentali rimuovano gli ostacoli per esportare cereali e fertilizzanti russi, con le nuove proposte avanzate dal leader turco, ma non ancora rese note. Lo zar ha dichiarato, però, anche di essere pronto ad inviare “a prezzi vantaggiosi” il suo grano in Africa. Erdogan, invece, parlando dopo Putin ha detto di essere “pronto a mediare la sua parte affinché Russia e Ucraina abbiano negoziati diretti“, ma invitando Kiev ad “ammorbidire il suo approccio per poter compiere dei passi insieme”. Lo zar, invece, ha parlato anche della controffensiva ucraina, sottolineando che “è un fallimento” al fine di rinnovare l’invito a Kiev a recuperare quelle trattative turche che aveva “gettato nella spazzatura” lo scorso anno.