Milano, città della finanza, della moda e del design segna un nuovo primato con un vero e proprio boom dei centenari. Dal 1992 a oggi, infatti, i residenti con oltre 100 anni sono passati da 64 a 672, con un aumento di oltre dieci volte.

Lo rivela un’analisi della Fondazione per la Sussidiarietà (FPS), illustrata oggi a Milano dal Presidente, Giorgio Vittadini, alla presentazione alla libreria Hoepli del libro thriller “Longevità fatale” di Attilio De Pascalis. A trainare la crescita dei centenari meneghini sono soprattutto le donne, che a inizio 2023 erano 576 (circa l’86% del totale), rispetto a 128 di inizio secolo. Gli uomini con oltre 100 anni sono 96 (14%), rispetto a1 23 presenti nel 2000.



Oggi a Milano, secondo l’indagine FPS, c’è un centenario ogni 2.041 abitanti, una incidenza che supera tutte le altre grandi città del Belpaese. Appena 30 anni fa i centenari erano una rarità: appena uno ogni 21.000 abitanti. La popolazione residente, nel frattempo è rimasta stabile, intorno a 1 milione e 370.000. L’incremento dei centenari è legato alle migliori condizioni di vita, di alimentazione, cura e igiene personale e ai progressi della medicina.



“Siamo orgogliosi che Milano accolga tanti cittadini e cittadine over 100. La crescita della popolazione anziana obbliga a ripensare la città in un’ottica multidisciplinare, così da rispondere in maniera efficace alle istanze di cittadine e cittadini maturi”, ha commentato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Una ricerca della Fondazione per la Sussidiarietà mostra che la sussidiarietà, intesa come partecipazione ad attività collettive e sociali contribuisce a migliorare qualità e aspettativa di vita delle persone. “La crescente longevità è una nuova grande sfida per garantire servizi e assistenza ai cittadini fragili, impegno che non può venire meno in una grande democrazia”, afferma Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, “In tempi difficili per la finanza pubblica, i bisogni di cura possono essere affrontati grazie a un’alleanza tra pubblico e privato social e diventare un’occasione per rafforzare la coesione sociale del territorio”.



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