Una buona soddisfazione circa l’assistenza ricevuta durante il parto che crolla nella fase immediatamente successiva, il delicato post partum, quando le donne lamentano scarsa assistenza (70%), poche informazioni su come gestire l’allattamento (75%) e impossibilità ad avere il partner vicino illimitatamente (90%).
Queste le principali criticità emerse dal sondaggio online che Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice sanitaria su Unimamma.it, ha rivolto a una community di oltre 170 mila follower su Instagram per indagare la soddisfazione delle mamme circa l’esperienza del parto nelle strutture italiane, in un periodo di tempo che si è concentrato tra il 2018 e il 2022. Il questionario, anonimo e privato, ha ottenuto circa 11.541 risposte da tutta Italia, con una prevalenza (per numero) da Lombardia (25%), Veneto (10%), Lazio (8%), Emilia Romagna (8%) e Piemonte (7%), ma una buona partecipazione anche da Umbria, Molise, Basilicata e Valle D’Aosta, considerando la proporzione tra il numero degli abitanti e il numero dei riscontri raccolti.
“Tragici eventi di cronaca hanno portato alla luce, recentemente, criticità già note agli operatori del settore ma spesso ignorate dal dibattito pubblico: la violenza ostetrica e la scarsa attenzione per il post partum rappresentano un pericolo per la mamma e per il bambino. Questi disagi sono connessi alla carenza di personale sanitario, da un lato, e a un tema culturale legato allo stereotipo della mamma perfetta. Questa indagine offre l’opportunità di entrare in contatto con casi concreti, senza filtri. E cosa ci dice? Che è’ il momento di riflettere sull’importanza di ascoltare le difficoltà delle partorienti senza pregiudizi e di creare una rete di supporto attorno alle neomamme che vivono un momento biologicamente e psicologicamente complesso. Ascolto, supporto e informazione: queste le chiavi di volta per un’esperienza positiva della maternità”, ha commentato Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice sanitaria su Unimamma.it.
I dati emersi circa la violenza ostetrica sono incisivi. Oltre il 60% delle donne dichiara di aver subito una forma di violenza durante la degenza. Tra queste, la maggior parte delle mamme sostiene anche di avere avuto conseguenze psico-emotive, e il 13% si è dovuta rivolgere a uno specialista per curarne gli effetti. Condivisione di informazioni e pratica dell’allattamento, poi, sono i temi che hanno riscontrato maggiore frustrazione tra le partecipanti all’indagine. Infatti, il giudizio circa il supporto nell’approccio al neonato, nel 75% dei casi, varia da “sufficientemente soddisfacente” a “del tutto insoddisfacente”.