I funerali di Indi Gregory si svolgeranno venerdì 1 dicembre a Nottingham con rito cattolico celebrato dal vescovo Patrick McKinney. La bara, per volontà dei genitori Claire Staniforth e Dean Gregory, sarà avvolta dal Tricolore. Un maggio all’Italia, che si era offerta di accogliere la bambina di otto mesi all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. I giudici inglesi, tuttavia, hanno deciso che il trasferimento non era la soluzione migliore, staccando la spina alle macchine che la tenevano in vita.
L’annuncio, come riportato da La Verità, è stato dato da Simone Pillon, l’avvocato italiano della famiglia. “Mamma e papà si aspettano la presenza di una rappresentanza italiana. Sono così grati al nostro Governo per l’interesse mostrato, arrivato fino al punto di concedere alla piccola la cittadinanza italiana, che mi hanno chiesto di portare il Tricolore nel quale vogliono avvolgere il feretro”, ha fatto sapere. A recarsi presso la cattedrale dovrebbero essere il Ministro della Famiglia Eugenia Roccella e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Non è chiaro, invece, se ci saranno esponenti del Governo inglese.
Indi Gregory, ai funerali la bara sarà avvolta dal Tricolore: tanta solidarietà
In molti in questi mesi si sono interessati al caso di Indi Gregory e, per questo motivo, la sensazione è che i funerali saranno gremiti. “Ci sarà una delegazione di Pro vita & famiglia assieme a centinaia di persone che dall’Italia hanno seguito con emozione e rabbia questa assurda vicenda e che chiedono di poter essere con noi a Nottingham”, ha annunciato il portavoce Jacopo Coghe. L’obiettivo è quello di manifestare affetto alla famiglia. “Porteremo anche migliaia di messaggi personali di affetto, di vicinanza, che stanno arrivando in risposta a una nostra petizione. Pensieri, frasi, poesie, che gli italiani vogliono fare avere a Claire e Dean”.
Anche la Chiesa cattolica è al fianco della coppia in questo momento di estrema sofferenza. La bambina era stata battezzata lo scorso 22 settembre. Il padre, infatti, non era credente, ma si è avvicinato alla religione dopo l’incubo vissuto. “Il messaggio è che Dio sa trovare il bene anche nel male”, ha affermato Simone Pillon.