Il caso di Indi Gregory, la bimba di soli otto mesi affetta da una malattia genetica rara ed incurabile che è destinata al fine vita in un ospedale a Londra, il Queen Medical Center di Nottingham. Dopo l’appello della famiglia della piccola, finito anche in tribunale dopo la richiesta all’Alta Corte di proseguire con il mantenimento in vita, anche l’Italia si era fatta avanti per offrire assistenza. Indi poteva essere trasferita all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e continuare a respirare grazie ai macchinari.
Ma la decisione è stata contraria, sia i giudici che i medici infatti, hanno stabilito che verrà presto staccata la spina e quindi sospeso ogni supporto vitale. Una lunga battaglia legale che purtroppo si sta concludendo in modo negativo, e che era stata intrapresa dai giovani genitori, nel tentativo di garantire quanto più possibile la durata in vita della figlia. La motivazione però, come già accaduto in precedenza ad altri due bambini nella stessa situazione, è stata quella di definire un trasferimento all’estero come procedimento troppo rischioso e che comporterebbe solo ulteriori sofferenze alla bimba.
I genitori di Indi Gregory: “L’unica alternativa che ci viene offerta è quella di accettare la morte”
I genitori di Indi Gregory, la bambina che soffre di una grave forma di malattia mitocondriale dalla nascita, non sono disposti ad accettare la decisione della Corte inglese che ha negato loro la possibilità di trasferire la piccola in Italia per continuare a mantenerla in vita. Hanno annunciato di voler ricorrere in appello, anche perchè in passato ci sono state richieste di questo tipo accolte. Si tratta in particolare del caso di Tafida Raqeeb, una bambina di 5 anni che dopo essere stata assistita al Gaslini di Genova era non solo migliorata, ma poi dimessa nel 2020.
Anche in quel caso i camici bianchi avevano stabilito di staccare il respiratore perchè giudicata inguaribile. Ora però, la situazione sembra diversa e i giudici non stanno offrendo molte speranze. Il padre di Indi ha dichiarato alla BBC che questa decisione è dolorosa, perchè non è stata offerta alcuna alternativa rispetto al fine vita. Ha infatti commentato il no dei giudici dicendo: “Anche se il trasferimento in Italia comporta qualche rischio, l’unica alternativa che ci è stata offerta nel Regno Unito è quella di accettare la morte di Indi“.