I medici inglesi lamentano sempre di più un “notevole disagio morale” provocato dalle cause legali mosse dagli attivisti evangelici del Christin Legal Centre, che ha seguito tra gli altri il caso di Indi Gregory, che li costringono a prolungare inutilmente le agonie dei pazienti in fin di vita. Inoltre, secondo i medici, ma anche i giudici inglesi, il CLC userebbe tattiche manipolatorie scorrette e illecite nei confronti dei genitori dei pazienti. Comunque sia, cresce anche il numero di medici che, proprio a causa di casi come quello di Indi Gregory e delle cause legali degli attivisti evangelici, stanno decidendo di abbandonare la loro professione.
Le accuse dei medici contro gli attivisti evangelici sul caso di Indi Gregory
Insomma, i medici inglesi sono stufi degli attivisti evangelici che operano in casi come quello di Indi Gregory, assumendosi l’onere di condurre le azioni legali al fianco delle famiglie dei pazienti. Il Christin Legal Centre ha, inoltre, preso parte negli anni passati anche alle cause su Charlie Gard, Alfie Evans e Archie Battersbee, cercando di ottenere per loro una sorta di giustizia medica davanti alle decisioni dei giudici inglesi di interrompere le cure sui giovanissimi pazienti, per evitare di prolungargli inutilmente le sofferenze.
Tuttavia, come nel caso di Indi Gregory, secondo i medici gli attivisti evangelici in tutti questi casi, per i quali non sono riusciti ad invertire le sentenze di interruzione delle cure, hanno ottenuto l’effetto opposto, prolungando per mesi le sofferenze dei pazienti al fine di arrivare alla sentenza o al processo successivo. Inoltre, l’azione del CLC finisce anche per distogliere l’attenzione dei medici dagli altri casi che trattano per partecipare ai processi, inficiando potenzialmente sulle cure per altri casi gravi. Infine, secondo i medici (ma lo ritiene anche il giudice che ha concluso la vicenda di Indi Gregory), gli attivisti evangelici manipolano i genitori dei giovani pazienti, fornendogli l’illusione di una possibile cura in un momento di estrema fragilità e spingendoli, immediatamente ma anche negli anni successivi, ad effettuare donazioni in loro favore, con la promessa di battersi per altri casi analoghi ai loro.