Choc in India, nello stato del Kerala, dove ben quarantaquattro persone sono finite agli arresti, accusate di aver abusato sessualmente di una ragazza 18enne. La vittima è una cosiddetta dalit, ovvero, una fuoricasta, una ragazza che non apparteneva ad alcuna casta, e tutte le violenze sarebbero state perpetrate in un periodo di cinque lunghi anni, e in cinque diverse occasioni, di conseguenza il tutto è cominciato quando la 18enne aveva solo 13 anni, poco più che una bambina.
La notizia, segnalata dal Corriere della Sera attraverso il proprio sito web, è stata resa nota da Ajeetha Begum Sultham, ispettrice e colei che sta coordinando le indagini in India. Le denunce erano partite dalla stessa giovane vittima, puntando il dito nei confronti di ben 64 persone, alcune delle quali minorenni, di 17 anni, ma con un’età massima di 47 anni.
INDIA, 18ENNE VITTIMA DI STUPRO DI GRUPPO: COSA E’ SUCCESSO
Fra questi vi erano anche i vicini di casa, alcuni padri degli amici e degli allenatori sportivi, persone quindi insospettabili e che risultano (alcuni), ancora latitanti, tenendo conto che agli arresti sono finite 44 persone, quindi 20 in meno rispetto al totale dei denunciati.
Come spesso e volentieri purtroppo accade in situazioni simili, la maggior parte di coloro che hanno violentato la 18enne hanno ripreso il tutto, registrando dei video e scattando delle foto, e non contenti avrebbero minacciato la stessa vittima di diffondere i filmati, come se fosse stata la povera a ragazza a chiedere di farsi violentare. Ma non finisce qui perchè secondo chi indaga il padre sarebbe stato a conoscenza dello scempio e non avrebbe fatto nulla, anzi, lo stesso genitore, un uomo alcolizzato, si sarebbe accordato con i vari violentatori, così come emergerebbe da alcuni contatti scoperti sullo smartphone dell’uomo.
INDIA, 18ENNE VITTIMA DI STUPRO DI GRUPPO: IL PADRE SAPEVA?
E’ probabile che lo stesso padre della vittima 18enne abbia magari ricevuto dei soldi in cambio delle violenze verso il sangue del suo sangue, anche se a riguardo non vi è certezza. Il tutto è scattato dopo che alcuni consulenti di un programma governativo hanno fatto visita presso l’abitazione della vittima: evidentemente devono essersi accorti di qualcosa e così sono iniziati gli approfondimenti che poi hanno portato la 18enne a denunciare.
Come riferisce il quotidiano di via Solferino la vicenda sta avendo una forte eco in India, sulla questione è intervenuta anche la Commissione nazionale per la protezione delle donne, chiedendo una relazione al governo del Kerala sullo stupro di gruppo. Il caso è stato trattato applicando la legge sulla prevenzione delle atrocità che ha l’obiettivo di prevenire quelle azioni criminali nei confronti dei Dalit e di quelle persone appartenenti a tribù e caste. Se i 44 arrestati venissero ritenuti colpevoli potrebbero rischiare la pena di morte, il reato previsto per lo stupro di gruppo: vedremo cosa avverrà nelle prossime settimane.