Da tempo si indaga su alcune misteriose compagnie del petrolio e navi, comparse improvvisamente nelle acque internazionali e provenienti da India e Emirati Arabi, secondo alcune inchieste, pubblicate dal Financial Times, dietro ci potrebbe essere l’ombra dei legami con alcune flotte russe precendentemente dismesse. In questo modo verrebbero aggirate facilmente le sanzioni permettendo alla Russia di continuare ad intrattenere rapporti commerciali con l’India e di esportare il petrolio in occidente, compresa l’Europa. La Gatick Ship management, con sede ufficiale a Mumbai è sicuramente quella più misteriosa, in quanto gli uffici direttivi risultano registrati in edifici della città attualmente abbandonati.



E non solo, perchè anche alcune tra le numerose navi che fanno parte della flotta, viaggiano senza essere state correttamente registrate. Da qui il sospetto di un “riciclo navale” fatto dalla Russia, utilizzando alcuni canali marittimi segreti per continuare a vendere petrolio in tutto il mondo. Le società prese in esame, avrebbero titoli su petroliere per almeno 2 miliardi di dollari. Tutti gli indizi porterebbero al collegamento tra la Gatick e il colosso del petrolio Rosneft, il quale è attualmente interdetto dalle spedizioni internazionali a causa delle sanzioni.



Financial Times “La Russia continua ad esportare petrolio tramite compagnie misteriose in India”

Secondo l’inchiesta del Financial Times, la compagnia misteriosa Gatick, con sede in India, sarebbe una copertura internazionale a garanzia delle esportazioni di petrolio russo per aggirare le sanzioni. Il collegamento tra la Rosneft e Gatick, però resta ancora poco chiaro. Quello che è certo è che i rapporti commerciali tra Russia e India erano stabili già prima della guerra, e gli affari sono proseguiti anche dopo.

Altro mistero resta sulla sede commerciale della compagnia di Mumbai, registrata in un centro commerciale dismesso, un edificio praticamente abbandonato, ma nel quale si trova la sede di un’altra grande compagnia di spedizioni petrolifere, la Buena Vista Shipping. Al momento i funzionari delle due aziende non hanno risposto alle domande del Financial Times, ma il quotidiano conclude affermando che “C’era da aspettarsi un rientro nel mercato delle esportazioni di petrolio da parte della Russia con mezzi segreti, dopo l’imposizione delle sanzioni occidentali“.