La Corte Suprema USA respinge un ricorso presentato da otto studenti contro il vaccino obbligatorio richiesto dall’Università dell’Indiana per prendere parte alle lezioni alla ripresa a settembre. Otto ragazzi avevano richiesto alla corte un’ordinanza d’urgenza, sostenendo che i rischi della vaccinazione superano i benefici potenziali per i giovani. Giovedì la Corte Suprema presieduta da Amy Coney Barrett, responsabile di quella regione del Paese, l’ha rigettata senza commenti e senza sottoporre la questione all’esame dell’Alta corte. Non ci sono stati dissensi da parte di altri giudici. L’Università dell’Indiana richiede che alla partenza del prossimo semestre gli studenti siano vaccinati a meno che non siano esentati per motivi religiosi o medici e, in tali circostanze, dovranno indossare la mascherina e sottoporsi regolarmente a tampone.
INDIANA, VACCINO OBBLIGATORIO IN UNIVERSITA’: CORTE SUPREMA RESPINGE RICORSO STUDENTI
Si è trattato della prima prova legale di un obbligo di vaccinazione contro il Covid a finire davanti ai giudici. Gli otto studenti hanno sostenuto davanti ai giudici che “la protezione degli altri non solleva la nostra società dal canone centrale dell’etica medica che richiede il consenso volontario e informato“. Questa la tesi proposta per richiedere un’ordinanza d’emergenza per bloccare l’obbligo di vaccinazione. I tribunali inferiori hanno però sottolineato che la politica dell’Indiana include esenzioni – appunto per motivi religiosi o medici – aggiungendo che la scuola ha un ampio margine di manovra in nome della salute pubblica. Come riportato da TgCom24, il giudice Frank Easterbrook, in una sentenza all’inizio di questo mese per conto della Corte d’appello del settimo circuito degli Stati Uniti, ha scritto: “Un’università ha problemi a funzionare bene se ogni studente teme che tutti gli altri possano diffondere malattie. Poche persone vogliono tornare all’istruzione a distanza e non pensiamo che la Costituzione imponga l’approccio dell’apprendimento a distanza a un’università che crede che la vaccinazione (o le mascherine e i test frequenti per i non vaccinati) renda l’istruzione di persona abbastanza sicura“. La Corte, fra le altre cose, ha citato a sostegno del suo pronunciamento una sentenza della Corte Suprema del 1905 che confermava un provvedimento che imponeva le vaccinazioni contro il vaiolo.