Secondo le statistiche sulla criminalità aggiornate al primo semestre 2023, estratte dalla banca dati interforze dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno in esclusiva per il Sole 24 Ore, i reati in crescita sarebbero quelli che riguardano furti e rapine in strada, mentre calano i crimini del web. Il trend si sarebbe invertito rispetto a quanto si stava verificando dal 2013. Si stava infatti assistendo ad un progressivo calo della criminalità predatoria, che aveva registrato un’ulteriore impennata verso il basso durante il periodo pandemico a seguito delle limitazioni negli spostamenti, favorendo quindi un incremento degli illeciti via web in quel periodo. Tra le città in cui i crimini sarebbero maggiormente diffusi troviamo Roma (+8,3%) e Milano (+3,5%).
Venendo ai numeri emerge che sono 13.405 i furti con strappo denunciati nel 2022, il 7,3% in più rispetto a quelli del 2019. Le percosse risultano in aumento del 12%: 16.142 quelle rilevate l’anno scorso a fronte dei 14.395 episodi denunciati quattro anni fa. Le rapine in pubblica via sono cresciute del 13,6%: 15.121 nel 2022, rispetto alle 13.307 del 2019, con un ulteriore incremento rilevato nel primo semestre di quest’anno (+7,7% su base annua, +24,6% rispetto allo stesso periodo 2019). Anche le estorsioni denunciate l’anno scorso, infine, sono risultate superiori del 34% rispetto a quelle di quattro anni fa. Focalizzando l’attenzione poi sui dati più recenti, cioè quelli relativi ai crimini commessi e denunciati nei primi sei mesi del 2023, appare ancora più evidente la ripresa della criminalità predatoria.
CLASSIFICA CITTÀ PER CRIMINALITÀ RIPERCUSSIONI ECONOMICHE E DISAGIO SOCIALE TRA LE CAUSE DELLA CRIMINALITÁ
Oltre ai dati numerici si è cercato di concentrarsi anche sulle cause che hanno determinato l’intensificarsi di certi tipi di reato a discapito di altri. Il direttore del servizio Analisi criminale, un ufficio interforze del dipartimento della Pubblica Sicurezza che analizza quotidianamente questi dati per restituire informazioni utili alle forze dell’ordine che operano sul territorio, ammette infatti ci siano alcuni segnali di preoccupazione: “L’attuale congiuntura economica e il crescente disagio sociale possono influire sulla frequenza di questi illeciti predatori, così come sulla maggiore propensione a denunciare furti anche se di modesta entità. In particolare in alcune grandi aree urbane, più popolate e mediamente più ricche, dove rileviamo dei picchi.”
Con riferimento poi all’inversione di tendenza che vede negli ultimi tempi una diminuzione del cyebrcrime ad aver inciso sembrano essere state le misure messe in campo e il funzionamento della crescente cautela degli utenti, come sostiene anche il dirigente superiore della Polizia di Stato, Stefano Delfini, il quale ha anche affermato: “L’azione di contrasto rimane molto ferma, ma per questo tipo di criminalità servono strumenti investigativi più raffinati. Per individuare i ruoli dietro un’attività di spaccio serve un’attività più robusta“.
GLI ALTRI REATI EMERGENTI: L’INDICE DI CRIMINALITÀ
Da non trascurare sono anche altri reati. In aumento infatti sarebbero anche gli incendi, i reati commessi da minori (in forma singola o aggregata) e i cosiddetti “reati spia” indicati dal Codice rosso.
Come è emerso occorre agire sugli strumenti non solo di lotta ai reati, ma anche di tutela della fiducia dei cittadini nei confronti della giustizia. I dati presi a riferimento infatti non riescono a contemplare il cosiddetto ‘numero oscuro’, cioè i reati non denunciati. E se per certi fenomeni criminali potrebbe continuare ad essere sempre più difficile denunciare, ci sono anche altri fattori su cui è possibile incidere: la fiducia nello Stato, il senso civico e i valori sociali della popolazione, la maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, l’efficacia dell’azione giudiziaria, e così via. Sono questi gli elementi che influenzano la propensione alla denuncia dei cittadini.