Puntualmente sul finire dell’estate, il Sole 24 Ore ha pubblicato l’ultima revisione dell’indice della criminalità che traccia una sorta di ‘mappa’ del rischio per indagare quali province e città sono più o meno sicure sul nostro territorio: un appuntamento – appunto – annuale basato interamente sulla quantità di denunce presente da cittadini, visitatori e turisti (e che non tiene, dunque, conto dei reati che non sono stati denunciati), rapportati al numero di residenti registrati dall’Istat al primo gennaio di quest’anno; a loro volta divise per tipologia di reato.



Prima di entrare nel vivo dell’indice della criminalità è importante tenere a mente due fattori importatissimi: da un lato incidenza della popolosità di un determinato territorio che funziona come motore sia per i reati, che per le denunce; e dall’altro la propensione individuale e collettiva a denunciare gli illeciti che potrebbe inficiare non poco sui dati raccolti visto che in un territorio con una maggiore legalità si avrà un boom di denunce che – d’altro conto – non si ravvisa in territori altrettanto popolosi disillusi dal supporto delle forze dell’ordine.



La classifica dell’indice della criminalità 2024: quali sono le città più e meno sicure in Italia

Tenendo a mente questi due dati, possiamo passare subito il testimone all’indice della criminalità che – per l’ennesimo anno consecutivo – consegna la maglia nera a Milano e al suo hinterland, ben contesa dalla Capitale che si piazza seconda: solamente in queste due città si registrano in totale il 15% dei reati commessi e denunciati (a fronte del 13% di popolazione italiana che vi risiede), che salgono al 30% se teniamo conto di tutti e 14 i capoluoghi delle città metropolitane e al 62% se aggiungiamo a questi ultimi i comuni limitrofi.



Tornando indietro alla classifica, dopo Milano e Roma nell’indice della criminalità troviamo Firenze, Rimini, Torino, Bologna, Prato e Imperia che si sono riconfermate dallo scorso anno, mentre il nono posto precedentemente occupato da Napoli (ora 12esima sulle 106 province) vede ora Venezia, seguita da Livorno; così come dall’altra parte della lista tra le città più sicure – o con meno denunce, che dir si voglia – troviamo in ordine Treviso, Potenza e Oristano: per dare un’idea del gap, se nel milanese si contano più di 7mila denunce ogni 100mila residenti, nella città sarda si parla di un rapporto 1.500/100mila.

Soffermandoci per comodità sulle prime tre classificate – con l’elenco completo che può essere facilmente reperito consultando direttamente l’indice della criminalità stilato dal Sole 24 Ore -: a Milano la maggior parte dei reati denunciati sono riferiti a furti, rapine e violenze sessuali, mentre Roma ‘eccelle’ – nuovamente – per i furti e i reati connessi alle droghe e Firenze conquista la top 3 con le rapine sulla pubblica via, spesso a discapito dei malcapitati turisti.