Anche il nuovo monitoraggio Iss ha evidenziato un tasso di incidenza di casi Covid in Italia con una tendenza alla leggera diminuzione. «Siamo intorno a 9 casi per 100mila abitanti contro i 12 per 100mila della scorsa settimana», ha dichiarato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in un video a commento appunto del monitoraggio settimanale sulla situazione epidemiologica. «L’indice Rt anche è in diminuzione a 0,63 e quindi ben al di sotto del unità, per quanto riguarda il tasso di occupazione nei posti di area medica ed in terapia intensiva, siamo intorno al 3% quindi ben al di sotto di quella che viene considerata la soglia critica». I timori sono tutti legati alle varianti Covid. «Qualche preoccupazione desta però la circolazione di nuove varianti virali».
Gianni Rezza ha citato quindi la flash survey dell’Istituto superiore di sanità. «Mostra come la variante Alfa, la variante inglese, sia ancora predominante, intorno 58%, seguita dalla variante Delta, la cosiddetta variante indiana, che è già al di sopra del 20% e dalla variante Gamma, ovvero la variante brasiliana, che è intorno al 12% di tutti i casi sequenziati». Pertanto, è fondamentale continuare a mantenere i comportamenti individuali ispirati alla massima prudenza e proseguire la campagna vaccinale. (agg. di Silvana Palazzo)
MONITORAGGIO ISS 2 LUGLIO: INDICE RT A 0.63
Calano i contagi, giù l’incidenza, cala anche l’Rt nazionale, eppure la variante Delta tiene in apprensione tutti al Ministero della Salute, all’OMS e all’EMA: sono ore strane quelle in cui la Cabina di regia, ricevuto la bozza del monitoraggio Iss-Ministero della Salute della settimana 21-27 giugno, trasmette la serenità di una curva epidemiologica in discesa e allo stesso tempo l’allarme per una variante in ascesa in tutta Europa. Andiamo per gradi e cominciamo dai dati nuovi: l’indice Rt scende a 0.63 dopo due settimane consecutive rimasto stabile a 0.69, mentre nella prima settimana (quella scorsa) in zona bianca non si registrano rialzi dei contagi, anzi. L’incidenza scende a 9 casi su 100mila abitanti (erano 11 solo 7 giorni fa) e dunque anche per la prossima settimana (5-11 luglio) l’Italia si conferma pienamente in zona bianca.
«L’effettuazione di attività di tracciamento sistematico possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. La pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PPAA. La stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabilmente al di sotto della soglia epidemica», si legge nella bozza del monitoraggio che oggi pomeriggio come di consueto i vertici di Cts-Iss-Ministero presenteranno in conferenza stampa (diretta streaming dal canale YouTube della Salute).
MONITORAGGIO ISS 2 LUGLIO: SPAVENTA VARIANTE DELTA
Le Regioni e le province autonome sono a rischio basso e nessuna supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, secondo i dati nella bozza di monitoraggio Covid Iss-Ministero Salute. Non solo, il tasso di occupazione in terapia intensiva è il 3% (la soglia critica e’ il 30%) con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 362 (22/06/2021) a 240 (29/06/2021): i dati giunti in cabina di regia vedono anche, come riporta l’ANSA, il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale che scende ulteriormente e si attesta al 3% (soglia critica 40%). Infine, «Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 2.289 (22/06/2021) a 1.676 (29/06/2021)»: bene, dunque l’allarme dove sarebbe? Secondo i tecnici e scienziati dell’Iss nonostante i nuovi casi siano in assoluto ancora in diminuzione, «la proporzione di casi di infezione da virus SARS-CoV-2 causati da varianti delta e kappa (la seconda faceva parte della famiglia della variate delta ed e’ ora distinta) è in aumento in Italia». La maggior parte di questi casi è attribuibili, spiega la bozza del monitoraggio, a focolai circoscritti riportati in varie parti del paese: è opportuno dunque aumentare la velocità delle vaccinazioni oltre ad una «capillare tracciamento e sequenziamento dei casi». Questo perché come ha spiegato bene ieri il focus dell’EMA, con due dosi di qualsiasi vaccino (AstraZeneca, Pfizer, Moderna o J&J) la copertura e protezione dalla variante è pressoché mantenuta: conclude dunque il Ministero della Salute assieme all’Iss, «è necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità. Sulla base dei dati e delle previsioni ECDC, della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale».