Nella conferenza stampa sul monitoraggio Iss-Ministero Salute si è parlato anche della campagna vaccinale, oltre che di indice Rt e situazione epidemiologica. «Non dobbiamo solo accelerare nella campagna vaccinale, ma promuovere la vaccinazione anche nei paesi più poveri e densamente popolati per evitare mutazioni pericolose», ha dichiarato Gianni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute. Per quanto riguarda invece l’uso delle mascherine: «Bisogna seguire l’evoluzione della situazione, ma ci vuole ancora buonsenso». Per Silvio Brusaferro «un fattore determinante è avere la popolazione protetta».
In conferenza stampa Rezza ha parlato anche dei casi di miocardite tra i giovani vaccinati con Pfizer: «Non ci sono ancora valutazioni definitive. È stata segnalata molto recentemente in particolare tra i 16 e 20 anni di sesso maschile. In genere si tratta di forme lievi che si risolvono nel giro di alcune settimane. Ora sia sta cercando di valutare qual è l’eccesso in quella fascia d’età. Al momento non ci sono dati definitivi, ma comunque non è una complicanza grave».
Infine, Brusaferro ha annunciato un’analisi sui morti Covid che dovrebbe essere pubblicata nelle prossime settimane, auspicando che il flusso di informazioni si fermi. «Entro una-due settimane renderemo pubblici i rapporti». (agg. di Silvana Palazzo)
“NON TEMIAMO NUOVE ONDATE MA PRUDENZA”
Cala la curva epidemiologica in Italia: è tra le più basse dell’Ue. Lo afferma Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nella conferenza stampa sul monitoraggio eseguito col Ministero della Salute. I dati, dunque, forniscono proiezioni serene, al pari dell’andamento della campagna vaccinale, perché sono diminuiti casi e ricoveri tra over 60, motivo per il quale l’età media di contagi e ricoveri è in calo. Dunque, l’analisi di Brusaferro non si sofferma solo sul calo dell’indice Rt e di quella settimanale. Questa settimana nessuna Regione/PPAA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Quello di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica (12%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.323 a 1.033. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale cala ulteriormente (11%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 8.577 a 6.482.
Ci sono però 4 Regioni che riportano allerte di resilienza, nessuna riporta molteplici allerte e tutte hanno indice Rt sotto 1. Si osserva poi un calo nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (7.424 vs 10.639 settimana scorsa). La percentuale di casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (40,1% vs 39,4%). Stabile anche la percentuale dei casi rilevati con comparsa dei sintomi (38,6 vs 39.4%). Infine, il 21,3% è stato diagnosticato tramite attività di screening.
«C’è stata una diluizione della concentrazione delle persone, quindi la probabilità di incontrare una persona infetta è diminuita. Si è così instaurato un circolo virtuoso: c’è una tendenza continua alla diminuzione della trasmissione», ha dichiarato Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute. Per capire se i vaccini fermano anche la trasmissione del coronavirus bisogna attendere che anche i giovani vengano vaccinati. «Recrudescenza epidemia? Se le cose continuano così, la probabilità è bassa, ma bisogna restare prudenti. Abbiamo visto cos’è accaduto nel Regno Unito, dove la variante indiana sta sostituendo quella del Kent». (agg. di Silvana Palazzo)
INDICE RT 0.68, MONITORAGGIO ISS 4 GIUGNO
Il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, presentato stamane alla cabina di regia anti-Covid riunita a Palazzo Chigi, mostra un ulteriore miglioramento della condizione epidemiologica del Paese sul fronte Covid-19: l’indice Rt passa da 0.72 di una settimana fa allo 0.68 attuale, mentre crolla sia l’incidenza dei casi che il tasso di occupazione di terapia intensiva (12%, sotto soglia critica) e reparti Covid-19 (11%). Il tutto concorre ad ulteriori passaggi di Regioni in zona bianca: dopo le 3 della scorsa settimana, con il monitoraggio Iss riferito alla settimana 24-30 maggio si assisterà da lunedì 7 giugno ad ulteriori 4 nuove zone bianche (Abruzzo, Liguria, Veneto e Umbria). Detto dell’indice di contagio sceso ancora a 0.68, degno di nota è il crollo dell’incidenza dei casi su 100 mila abitanti: era 47 lo scorso monitoraggio, registrato oggi a 32 e certificato dalla cabina di regia.
«La campagna vaccinale progredisce sempre più velocemente e l’incidenza è a un livello (sotto 50 per 100.000) che permetterebbe il contenimento dei nuovi casi», si legge nella bozza Iss pubblicata da Quotidiano Sanità: «Tutte le Regioni e Province Autonome sono classificate a rischio basso secondo il DM del 30 Aprile 2020, con un Rt medio inferiore a 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno». Non solo, il monitoraggio Covid – che verrà illustrato nel pomeriggio con la consueta conferenza stampa degli esperti Cts-Iss – osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (7.424 vs 10.639 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (40,1% vs 39,4% la scorsa settimana).
MONITORAGGIO ISS, INDICE RT E NUOVI COLORI
Per effetto del report ancora una volta positivo dalla cabina di regia, il monitoraggio dell’Iss fornirà la base scientifica per le prossime ordinanze del Ministro Speranza a partire da lunedì 7 giugno: in zona bianca entrano per l’appunto Abruzzo (21 casi su 100mila per l’incidenza), Veneto (19), Liguria (21) e Umbria (25), che si aggiungono a Friuli, Molise e Sardegna. Saranno dunque in tutto 7 le Regioni “bianche” nella prossima settimana, con eliminazione dunque di tutte le norme e regole anti-Covid (ad eccezione di distanziamento e obbligo mascherina): tutte le altre Regioni rimarranno in zona gialla, con la novità però dello spostamento di coprifuoco dalle 23 alle 24 (da lunedì 7 giugno).
Sul fronte incidenza dei casi di contagio a livello regionale, con gli attuali dati del monitoraggio Iss si registrano tutte le Regioni ad eccezione della Valle d’Aosta con “numeri” da zona bianca. Come noto, il Decreto Covid definisce in 3 settimane il tempo minimo con i dati sotto quota 50 casi di incidenza per il passaggio in zona bianca: il che significa che dal 14 giugno in “bianco” entrano anche Lombardia (31 casi su 100mila di incidenza), Piemonte (33), Emilia Romagna (30), provincia di Trento (35) e Puglia (31). Da ultimo, il 21 giugno tutta Italia sarà “bianca” con l’ingresso anche di Calabria (43), Campania (43), Marche (34), Provincia autonoma di Bolzano (41), Sicilia (47), Toscana (38), Basilicata (35). Dal 28 giugno anche la Valle d’Aosta entrerà in minimo rischio, per il momento unica con incidenza sopra quota 50 (56).