I dati del nuovo monitoraggio rispecchiano il trend delle ultime settimane. Lo evidenzia anche Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute. «La situazione epidemiologica è in miglioramento. Dal punto di vista del sovraccarico delle strutture sanitarie, siamo ben al di sotto della soglia critica. Quindi, la situazione è molto buona, anche rispetto ad altri paesi europei, forse perché sono stati presi provvedimenti ispirati alla cautela e le aperture sono state graduali, insieme ad una campagna vaccinale che corre». D’altra parte, Rezza in conferenza stampa invita alla prudenza: «L’epidemia non è finita. La situazione è favorevole, ma dobbiamo continuare con la campagna vaccinale. Siamo lontani dal controllo dell’infezione, dall’immunità di gregge o di comunità che dir si voglia, ma gli effetti della vaccinazione si cominciano a vedere. Ci sono alcune variabili di cui tener conto, a partire dalle varianti». Rezza ha sottolineato che in Gran Bretagna è emerso che la prima dose non è sufficiente per proteggersi dalla variante Delta. «Noi abbiamo usato uno schema differente, abbiamo sempre adottato un regime a doppia dose, questo dovrebbe proteggerci maggiormente. È un motivo in più per continuare a correre». Dunque, per ora la situazione epidemiologica è più favorevole. «La percentuale di casi che si riscontra in persone vaccinate è bassissima, si tratta di numeri residuali. Quindi, chi si contagia è non vaccinato o con una dose». Riguardo la strategia britannica, ha spiegato che è servita a ridurre la mortalità, ma si doveva anche tener conto dei modelli matematici che prevedevano il rischio varianti.



Per quanto riguarda invece il poco sequenziamento: «Non voglio anticipare quello che nei prossimi giorni verrà annunciato, ma c’è una ferma volontà, da quello che mi risulta, di stanziare un finanziamento per il sequenziamento. Per ora sono stati fatti sforzi enormi grazie all’attivazione volontaria dei laboratori sotto la spinta di Ministero della Salute e dell’Iss. La prossima settimana avremo i risultati della nuova flash survey per valutare a livello nazionale la situazione». Rezza ha riconosciuto che siamo «molto lontani dai livelli di sequenziamenti inglesi, ma in linea con altri paesi europei. L’Inghilterra ha investito molto, forse in maniera esagerata, ma questo ha permesso di identificare nuove varianti. Hanno raggiunto il 5% i paesi del Nord Europa, che hanno una densità minore. Non credo che ci perdiamo molto, perché l’indiana è stata comunque identificata. Noi contiamo sul fatto che si possano attivare altri laboratori regionali. Credo che sia un obiettivo raggiungibile in tempi molto brevi». Infine, sul tracciamento: «C’è intenzione di fare flash survey per valutare quello che fanno le Regioni». (agg. di Silvana Palazzo)



MONITORAGGIO ISS 18 GIUGNO: “CURVA TRA PIÙ BASSE IN EUROPA”

«La curva sostanzialmente è tra le più basse oggi tra i principali paesi dell’Ue, ormai i casi sono abbastanza limitati». Comincia così l’intervento di Silvio Brusaferro nella conferenza stampa di Iss-Ministero della Salute sul nuovo monitoraggio. «L’incidenza è bassa (così come l’indice Rt ndr), invece il numero dei tamponi resta elevato. Questo è importante per lo screening», ha aggiunto il numero uno dell’Iss. L’età mediana dei casi è arrivata a 37 anni, quindi in calo rispetto ai 38 anni della settimana scorsa. In calo anche l’età mediana del primo ricovero: è a 55 anni contro i 56 della settimana precedente. In decrescita l’età mediana di chi necessità il ricovero in terapia intensiva: questa settimana è a 61 anni rispetto ai 67 anni della settimana scorsa. Invece l’età mediana al decesso è a 78 anni contro i 75 della settimana scorsa.



Ma al crescere della copertura vaccinale si registra una decrescita di casi tra gli anziani. «Ci sono piccoli segnali che mostrano come in alcune Regioni ci siano positivi provenienti da altre Regioni o dall’estero», ha proseguito Brusaferro. In decrescita la saturazione dei posti letti e analogamente in terapia intensiva. (agg. di Silvana Palazzo)

INDICE RT 0.69, MONITORAGGIO ISS 18 GIUGNO

Sale l’indice Rt

lievemente ma crolla ancora il dato dell’incidenza dei casi su 100mila abitanti offrendo un’Italia praticamente tutta zona bianca da lunedì prossimo: questo il sunto in estrema sintesi del monitoraggio settimanale presentato dall’Iss all’ultima cabina di regia anti-Covid convocata stamane a Palazzo Chigi. In attesa che il testo completo dell’analisi epidemiologica venga presentato oggi pomeriggio nella consueta conferenza stampa dell’istituto Superiore di Sanità (diretta video streaming dal canale YouTube del Ministero della Salute, ndr), la bozza diffusa mostra un indice Rt nazionale salito a 0.69 (era 0.68 la scorsa settimana) e un’incidenza dei casi a 17 su 100mila abitanti (era 25 solo 7 giorni fa).

Secondo gli esperti della cabina di regia tali dati fanno giudicare ancora stabile l’indice di trasmissibilità delle infezioni da Covid in Italia, ma con uno scenario da rischio basso per tutte le Regioni del Paese. «L’incidenza – si legge nel report Iss – , sia sull’intero territorio nazionale che in tutte le regioni/PPAA, continua a diminuire ed è in tutte le Regioni/PPAA sotto il 50 per 100.000 abitanti ogni 7 giorni. L’effettuazione di attività di tracciamento sistematico possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. La pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PA e la stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabilmente al di sotto della soglia epidemica».

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MONITORAGGIO ISS, I NUOVI COLORI DA LUNEDÌ

La soglia d’attenzione rimane comunque alta, come dimostra la discussione in questi giorni del Governo sulla possibile (diremmo anche probabile) proroga dello stato d’emergenza fino a fine 2021: «La circolazione di varianti – si avverte nel monitoraggio Iss riguardo la settimana 7-13 giugno 2021 – che possono avere una maggiore trasmissibilità e/o eludere parzialmente la risposta immunitaria, che ha portato ad un inatteso aumento dei casi in paesi europei con alta copertura vaccinale, richiede un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. Il raggiungimento di una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresenta uno strumento indispensabile ai fini della prevenzione di ulteriori recrudescenze di episodi pandemici». Tutte le Regioni sono a rischio basso, tranne Basilicata, Friuli e Molise che segnano “rischio moderato” ma comunque tutte con Rt inferiore a 1 e tutte con incidenza sotto i 50 casi su 100mila abitanti: anche la Valle d’Aosta che però offre questo scenario da “sole” 2 settimane e per cui, vista la norma del Decreto Covid attualmente in vigore, diventerà zona bianca dal 28 giugno prossimo. Per il resto, da lunedì 21 giugno anche Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Pa Bolzano, Sicilia e Toscana “raggiungono” le 13 restanti Regioni da tempo già in zona bianca. Come infine riporta ancora la bozza del monitoraggio diffusa da QuotidianoSanità.it, nessuna Regione/Provincia Autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica: «Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 6%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 688 (08/06/2021) a 504 (15/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (6%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 4.685 (08/06/2021) a 3.333 (15/06/2021)».