«La decrescita del tasso di incidenza ora è più accentuata di prima, quindi così può riprendere il tracciamento e contenere le catene di trasmissione». A confermare che la morsa del coronavirus in Italia sta diminuendo anche Gianni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute. Nel frattempo la campagna vaccinale sta dando i suoi frutti. «In qualche modo si sta cominciando forse a vedere un effetto iniziale sulla riduzione della trasmissione, ma per vedere un effetto forte bisogna vaccinare gli strati più giovani della popolazione, cosa che si può fare dopo aver messo in sicurezza le persone più a rischio. Ciò sarà quindi possibile il mese prossimo». Quindi, Rezza ha chiarito che si è dimostrato che tutti i vaccini, non solo quelli a mRNA, «sono in grado di bloccare anche la trasmissionezzae dell’infezione nell’80% dei casi, quindi non solo di proteggere dalla forma grave di Covid». Ma bisogna fare comunque attenzione per Rezza, perché stanno circolando delle varianti Covid.



A tal proposito Silvio Brusaferro, presidente Iss, in conferenza stampa ha spiegato che «la variante inglese è quella più circolante ed è pari all’88% dei casi; è al 7,3% quella brasiliana in lieve aumento, la sudafricana rimane stabile, l’indiana circola ed è pari all’1% dei casi e la nigeriana è allo 0,8%». Dunque, la variante inglese è dominante, «ma ci sono focolai delle varianti indiane in alcune regioni rapidamente identificati e la nigeriana è presente nel centro Italia». Di queste varianti, quella indiana «mostra una trasmissibilità più elevata di quella inglese», però «non sembra diminuire l’efficacia dei vaccini attualmente disponibili». Quella che forse potrebbe avere un effetto parziale è quella sudafricana, che non sta quasi circolando in Italia. (agg. di Silvana Palazzo)



“CAMPAGNA VACCINALE STA DANDO FRUTTI”

Continua a migliorare la situazione epidemiologica in Italia. Lo certifica il nuovo monitoraggio Iss-Ministero della Salute, i cui dati sono stati esposti nella consueta video conferenza stampa. Questa settimana nessuna Regione e/o Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Infatti, il primo è al 15%, sotto la soglia critica, con una diminuzione dei ricoverati che passa da 1.689 (18/05/2021) a 1.323 (25/05/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche scende al 14%, così come il numero ricoverati che scende da 11.539 (18/05/2021) a 8.577 (25/05/2021). Dunque, nessuna Regione/PPAA riporta allerte di resilienza. Inoltre, si registra una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (10.639 vs 13.565 settimana scorsa). La percentuale dei casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (39,4% vs 41,9% scorsa settimana). Aumenta invece la percentuale dei casi rilevati tramite la comparsa dei sintomi (39.4% vs 38,1%). Infine, il 20,9% è stato diagnosticato con attività di screening.



«C’è una decrescita dell’epidemia in atto in tutti i Paesi europei e in Italia c’è una decrescita in tutte le regioni. Decresce anche l’incidenza: più regioni decrescono infatti collocandosi sotto i 50 casi per 100mila abitanti. L’età media dei casi è di 39 anni, in calo, ed è di 60 anni l’età media dei ricoverati, il che vuol dire che la campagna vaccinale sui più anziani sta dando i suoi frutti», ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss. (agg. di Silvana Palazzo)

https://twitter.com/ilsussidiario/status/1398285720427675649?ref_src=twsrc%5Etfw

MONITORAGGIO ISS 28 MAGGIO INDICE RT 0.72

Tutta Italia è finalmente a rischio basso

Covid-19: nell’ultimo monitoraggio Iss redatto oggi 28 maggio 2021 e presentato alla cabina di regia riunita a Palazzo Chigi, si legge con chiarezza come tutte le Regioni e le Province autonome sono classificate a rischio basso (stando ai criteri del Decreto Covid 30 aprile 2020). L’indice Rt nazionale scende a 0.72 (7 giorni fa era a 0.78) ma soprattutto tutte le Regioni hanno un Rt inferiore a 1, dunque anche una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1 (il meno rischioso).

Dalla bozza emersa finora del monitoraggio Ministero Salute-Iss – in attesa della consueta conferenza stampa oggi pomeriggio con i responsabili dell’Istituto Superiore di Sanità – non è solo l’indice Rt a migliorare sensibilmente: dalla cabina di regia emerge come sia giù anche l’incidenza settimanale, 47 per casi per 100 mila abitanti rispetto ai 66 della settimana precedente. Nella settimana tra il 17 e il 23 maggio invece quel medesimo dato sarebbe attorno ai 51 casi, ma è riferito un diverso intervallo temporale.

MONITORAGGIO ISS, L’INCIDENZA DEI CASI NELLE REGIONI

Visti dunque i nuovi dati del monitoraggio Iss, la cabina di regia si appresta a dirimere i nuovi cambi di colore per le Regioni da lunedì 31 maggio: in particolare, con un’Italia che resterà prevalentemente gialla (non ci saranno zone arancioni o rosse per la seconda settimana consecutiva), sono tre i territori che passeranno in “bianco” dopo i dati che per la terza settimana consecutiva fissano l’incidenza dei casi sotto quota 50 (criterio minimo per entrare in zona bianca). Si tratta di Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, mentre in rampa di lancio per il 7 giugno prossimo sono Abruzzo, Liguria, Veneto e Umbria: dal 14 giugno poi la zona bianca, dovessero rimanere i dati attuali con incidenza sotto 50, arriverebbe anche per Lazio, Lombardia, Piemonte, Pa Trento, Puglia ed Emilia Romagna. Stando alla bozza del monitoraggio pervenuta in mano al Quotidiano Sanità, ecco la lista completa degli attuali dati sull’incidenza dei casi in tutte le Regioni: Valle d’Aosta 78,4, Campania 65,2, Basilicata 61,5, Calabria 60,8, Provincia di Bolzano 59, Toscana 58,7, Marche 54,8, Sicilia 53,1, Puglia 49,3, Piemonte 48,5, Lazio 46,2, Lombardia 45,3, Provincia di Trento 45,1, Emilia-Romagna 45,1, Abruzzo 34,6, Veneto 29,7, Umbria 28,2, Liguria 27,5, Friuli Venezia Giulia 17,2, Sardegna 12,8, Molise 12,3.