Nella conferenza stampa sull’analisi del monitoraggio Iss-Ministero Salute, Silvio Brusaferro parla anche della “riforma” dei parametri. «È importante modellare il sistema adeguandolo al quadro epidemiologico. Le proposte delle Regioni sono in discussione, ma è importante mantenere gli indicatori di allerta precoce». Invece Gianni Rezza sulla variante indiana: «Non sembra essere preoccupante per i vaccini rispetto alla variante sudafricana». Invece sull’allungamento dell’intervallo di tempo tra prima e seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna: «Si è data la possibilità di allargare l’intervallo di tempo tra prima e seconda dose, ma questo non incide su efficacia dei vaccini a mRNA che ne mostrano una alta già dopo un paio di settimane dalla prima dose. Lo spirito con cui si è deciso l’allungamento dell’intervallo è di vaccinare quante più persone, non è solo una questione di disponibilità di vaccini».



Infine, sulla notizia del vaccino Reithera a rischio: «Noi abbiamo una competenza tecnico-scientifica, ma quello che possiamo dire è che importante che la sperimentazione venga sviluppata. Io personalmente non sono in grado di esprimermi, ma l’auspicio è che si possa continuare», conclude Brusaffero. (agg. di Silvana Palazzo)



“COPRIFUOCO? SI PUÒ SUPERARE PROGRESSIVAMENTE”

«La decrescita è lenta, ma continua, ed è confermata in tutte le regioni». Così comincia l’analisi del monitoraggio Iss da parte del presidente Silvio Brusaferro nella conferenza stampa dalla sede del Ministero della Salute. «Abbiamo tre regioni con incidenza sotto i 50 casi per 100mila abitanti, così si recupera la capacità di tracciamento». La decrescita appare «significativa nelle fasce d’età vaccinate», infatti età media casi è scesa a 40 anni. Poi la valutazione di Giovanni Rezza della Prevenzione: «Questa settimana i dati sono chiari e confortanti, la situazione epidemiologica sta migliorando». Inoltre, evidenzia che si stanno vedendo i primi effetti della campagna vaccinale. Poi cita uno studio Lancet da cui emerge che in Israele è in calo anche la circolazione del coronavirus: «Quando vaccineremo le fasce giovanili, potremmo anche rallentare ulteriormente la velocità di circolazione virale».



Sollecitato sulla vaccinazione dei più piccoli, Giovanni Rezza fornisce il suo parere: «È vero che i bambini tendono a non sviluppare forme gravi di Covid, ma se si vuole ottenere un effetto forte di controllo bisogna farlo per evitare che virus non circoli in maniera sostenuta». Invece su coprifuoco Brusaffero spiega che serve «progressività» negli allentamenti. (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS: IN CALO RICOVERATI

Arrivano altri dati dal monitoraggio Iss, oltre a quelli sull’indice Rt a 0,86 e incidenza a 96 casi per 100mila abitanti. Nessuna Regione, inoltre, è classificata a rischio alto per la terza settimana di fila, invece quattro sono a rischio moderato, mentre le altre hanno rischio basso. Due regioni però, Molise e Umbria, hanno indice Rt maggiore di uno, ma con limite inferiore sotto l’uno. Tutta l’Italia comunque ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. Per quanto riguarda il tasso di occupazione ospedaliero, scende il numero delle Regioni sopra la soglia critica (3 contro 5 della settimana scorsa). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica (23%) e scende il numero delle persone ricoverate. Stesso discorso per il tasso di occupazione nelle aree mediche (24%). Le Province autonome di Bolzano e Trento e la Regione Veneto riportano una allerta di resilienza, nessuna delle regioni italiane riporta molteplici allerte.

Il monitoraggio Iss-Ministero della Salute registra un calo di nuovi casi non associati a catene di trasmissione. Inoltre, la percentuale dei casi rilevati tramite tracciamento dei contatti è in crescita (40,3% vs 38,6% scorsa settimana). Stabile invece la percentuale dei casi rilevati con comparsa dei sintomi (38%,0 vs 38,3%). Il 21,7% è stato diagnosticato attraverso tramite di screening. Gli esperti richiamano però alla cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia. (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS, INDICE RT A 0.86

Dopo tre settimane di lieve crescita dell’indice Rt, il nuovo monitoraggio Iss di oggi 14 maggio 2021 – che analizza i dati epidemiologici della settimana 7-13 maggio – riporta la curva Covid verso il giù: l’indice torna a scendere a 0.86 dopo che solo 7 giorni fa era risalito allo 0.89, continua il calo dell’incidenza dei casi e pure il numero di ricoverati e terapie intensive. I dati del monitoraggio Iss sono poi stati inviati alla cabina di regia anti-Covid che ha disposto l’intero pacchetto che a sua volta fornirà la base scientifica delle prossime ordinanze del Ministero della Salute sui “colori” delle Regioni in vigore da lunedì 17 maggio.

Rt a 0.86, lontano quindi dal rischio alto, mentre l’incidenza dei casi su 100mila abitanti cala a 96 rispetto ai 123 dello scorso monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità: secondo la bozza Iss presentata da Quotidiano Sanità, ad oggi nessuna Regione è classificata a rischio alto (secondo il DM del 30 Aprile 2020) per la terza settimana consecutiva. Quattro Regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) mentre le altre Regioni hanno tutte una classificazione a rischio basso.

MONITORAGGIO ISS, I NUOVI COLORI DA LUNEDÌ

In particolare, due Regioni come il Molise e l’Umbria hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l’uno: tutte le Regioni/province hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno. «La pressione sui servizi ospedalieri – si legge nel report Iss – è in diminuzione, sebbene rimanga ancora oltre la soglia critica in tre Regioni; la stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici, rimane stabile e al di sotto della soglia epidemica. Continua la diminuzione dell’incidenza resta ancora elevata sull’intero territorio nazionale, e consentirebbe una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti».

La presenza continua della variante inglese però, conclude l’Istituto nel monitoraggio, «richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia. […] Necessario ridurre il numero di nuovi casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale per raggiungere rapidamente elevate coperture nella popolazione». Per i cambi di colore che la cabina di regia stabilità nelle prossime ore, si dovrebbe andare verso un’Italia praticamente tutta in giallo, con la sola eccezione della Valle d’Aosta che potrebbe rimanere in arancione un’altra settimana: Sicilia e Sardegna, salvo novità dell’ultim’ora, dovrebbero rientrare in giallo dopo un mese di arancione.