Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, è tornato sul caso AstraZeneca. «I vaccini a vettore virale sono utilizzabili dai 18 anni in su, quindi non c’è alcuna controindicazione. Tendono ad essere usati maggiormente al di sopra di una certa età per la questione dei rari eventi avversi, ma il dibattito è aperto, c’è una discussione in atto sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca e Johnson & Johnson negli under 60». D’altra parte, spinge sulla vaccinazione. «Bisogna farlo, in qualsiasi luogo pur di facilitarla», ha detto a proposito dell’eventualità di fare le somministrazioni in vacanza.



Durante la conferenza stampa sul monitoraggio Iss-Ministero della Salute si è parlato anche dei test molecolari salivari. «Sta per uscire una circolare, che è quasi pronta. I test che usano la matrice salivare hanno un’ottima performance, quindi non ci sono ostacoli alla loro esecuzione. Sono diversi dagli antigenici rapidi che per ora non sembrano funzionare bene come i molecolari», ha annunciato Rezza. (agg. di Silvana Palazzo)



MONITORAGGIO ISS: ETÀ MEDIA CASI 41 ANNI

«La curva è in decrescita lenta, ma la registriamo ovunque questa settimana», osserva Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) nella conferenza stampa sull’analisi del nuovo monitoraggio. «L’epidemia non sta ripartendo, ma l’indice Rt tende a ricrescere», ha poi aggiunto in merito al fatto che questo valore è salito a 0,89. «L’età media dei casi scende a 41 anni e l’età media dei ricoveri scende a 65 anni. I casi però segnano un aumento tra i più giovani, tra 0 e 9 anni», ha proseguito esaminando i nuovi dati. Riguardo la campagna vaccinale, ha segnalato che i casi tra gli over 80 diminuiscono proprio grazie ai vaccini. «C’è una certa decongestione negli ospedali, per la prima volta ricoveri ordinari e in terapia intensiva sono sotto la soglia critica», il commento di Gianni Rezza della Prevenzione del Ministero della Salute.



Sollecitato sull’immunità di gregge, Rezza ha spiegato gli scenari: «In teoria bisogna vaccinare il 60-70% della popolazione, ma ci sono fattori che potrebbero impedire il raggiungimento dell’immunità di gregge, per questo si preferisce parlare di raggiungimento del controllo dell’epidemia, ci sono fattori che potrebbero far salire quella soglia. Probabilmente si endemizzerà, diventando ad esempio come l’influenza. Dipende dalla capacità dei vaccini di bloccare la trasmissione. Quelli a mRNA in circa l’80% dei casi, forse di più, ci riescono. L’altro fattore è la durata della protezione, quindi potrebbe essere necessario un altro richiamo. E poi c’è il fattore delle varianti». (agg. di Silvana Palazzo)

PRESSIONE OSPEDALI SOTTO SOGLIA CRITICA

L’indice Rt sale per la seconda settimana di fila, attestandosi a 0,89, quindi al di sotto della soglia epidemica. Non è ancora il momento di parlare di aumento di casi, ma solitamente ciò ha preannunciato un aumento di casi. Il nuovo monitoraggio Iss-Ministero della Salute relativo al periodo 26 aprile – 2 maggio evidenzia d’altra parte un calo dell’incidenza settimanale dei casi. «L’incidenza è in lenta diminuzione ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti». Questo vuol dire che bisogna continuare a ridurre il numero di contagi anche tramite misure di mitigazione contro l’aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale. La cautela è importante anche per evitare la diffusione delle varianti. Buone notizie dagli ospedali: «La pressione si servizi ospedalieri è in diminuzione sebbene rimanga ancora oltre la soglia critica in alcune Regioni/PA».

A proposito dei tassi di occupazione, scende il numero di Regioni/PPAA sopra la soglia critica (5 contro 8 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la critica (27%) e diminuisce il numero di persone ricoverate che passa da 2.748 a 2.423. Invece il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (29%). Per quanto riguarda il numero di persone ricoverate in queste aree, si passa da 20.312 a 18.176. Si osserva un miglioramento generale del rischio: nessuna Regione è a rischio alto per la seconda settimana di fila. Invece 6 hanno classificazione di rischio moderato, con la Calabria ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Sono 15 quelle con rischio basso. Molise e Provincia autonoma di Bolzano però hanno indice Rt puntuale maggiore di uno, con limite inferiore sotto l’uno. Inoltre, tutte le Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Solo la Calabria riporta un’allerta di resilienza, nessuna Regione/PPAA ne riporta molteplici. Infine, si registra un ulteriore calo nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (24.397 vs 27.561). La percentuale dei casi rilevati tramite il contact tracing è in lieve aumento (38,6% vs 38,3%). Scende quella di casi rilevati tramite la comparsa dei sintomi (38,3% vs 38,7%). Il 23,1% è stato diagnosticato con attività di screening. (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS: INDICE RT A 0,89

Per la seconda settimana consecutiva torna a salire l’Indice Rt in Italia, mentre l’incidenza dei casi di contagio su 100mila abitanti prosegue nella sua discesa rassicurante: il monitoraggio curato da Iss e Ministero della Salute ha consegnato stamane il report settimanale alla cabina di regia anti-Covid per formulare poi da lunedì 10 maggio le nuove ordinanze del Ministro Speranza sul cambio “colori” della cartina d’Italia. Due settimane fa l’indice Rt fissava lo 0.82, 7 giorni fa la prima risalita a 0.85 e ora nel monitoraggio Iss 7 maggio l’indice di contagio nazionale sale a 0.89, a circa 10 giorni dalle prime riaperture disposte dall’ultimo Decreto Covid.

In attesa del report completo – presentato come sempre questo pomeriggio dalla conferenza stampa dell’Istituto Superiore di Sanità – la bozza del monitoraggio mostra una relativa preoccupazione per possibili aumenti di contagi nelle prossime settimane: rassicura, di contro, la discesa continua dell’incidenza settimane dei casi giunta oggi a 127 casi su 100mila abitanti, rispetto ai 148 della scorsa settimana. I dati presi in considerazione per l’attuale monitoraggio, occorre sempre ricordarlo, si riferiscono alla precedente settimana perciò quella tra il 26 aprile e il 2 maggio.

MONITORAGGIO ISS, CAMBI DI COLORE DA LUNEDÌ

«La prima cosa da superare oggi, vista anche la situazione contingente, è l’indice rt che oggi andiamo a valutare», ha spiegato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (Governatore Friuli Venezia Giulia). Come del resto già evidenziato ieri dal Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, le regole attuali del sistema a colori potrebbero essere oggetto di cambiamento già nel “tagliando” di metà maggio fissato dal Governo (per discutere di coprifuoco e ulteriori eventuali riaperture): «un indice da tenere in considerazione è il Rt ospedaliero: fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione ed è un indicatore che può dare segnale importante, e che non dà una visione distorta», spiega ancora Fedriga stamane, ricordando del prossimo incontro come Regioni con il commissario Figliuolo, «per verificare la possibilità che a una persona vaccinata con la prima dose possa essere somministrata la seconda dose in vacanza. Stiamo vedendo se è possibile organizzare questo, stiamo lavorando ma siamo di fronte alla campagna più grande della storia dell’umanità. Molte cose si possono risolvere, altre sono molto difficili, qualche disagio può esserci».

Secondo la bozza del monitoraggio attuale, da lunedì 10 maggio i cambi di colore delle Regioni dovrebbero vedere per la prima volta l’eliminazione totale delle zone rosse e solo 3 in arancione: trattasi di Sicilia, Valle d’Aosta (la scorsa settimana in rosso) e Sardegna (anche se spera all’ultimo un ingresso in giallo avendo dati molto più positivi delle altre due). Per le restanti 18 Regioni, si conferma il giallo con l’ingresso anche di Calabria, Puglia e Basilicata rispetto al precedente monitoraggio.