Il monitoraggio condotto da Istituto superiore di sanità (Iss) e Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia e l’indice Rt mostra anche la distribuzione dei nuovi casi per comune di domicilio-residenza. Nella mappa delineata sono riportati 18.106 casi rispetto ai 18.915 segnalati nel periodo dal 7-20 settembre 2020. Questo perché 602 casi sono stati esclusi in quanto non è nota l’informazione sul domicilio-residenza, mentre 207 casi hanno un domicilio/residenza fuori dalla regione di diagnosi. I casi sono distribuiti in 2.690 comuni. Si osserva una importante diffusione sul territorio nazionale di nuovi casi di infezione con almeno 1 caso segnalato in tutte le Regioni/PPAA. Per quanto riguarda i 18.915 casi, nel 35.9% dei casi sono stati individuati con contact tracing, nel 29.9% si è trattato di pazienti con sintomi, nel 29.3% dei casi con screening, mentre un 4.9% non è noto. (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS: INDICE RT NAZIONALE A 0,95

Continuano ad aumentare i casi di Covid, di conseguenza si registra un lento e progressivo peggioramento dell’epidemia di coronavirus che va avanti da 8 settimane. Lo certificano i bollettini diffusi dal Ministero della Salute, ma soprattutto il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, ha quindi ribadito la necessità di rispettare le norme di distanziamento sociale per evitare di adottare nuove restrizioni, come quelle già adottate all’estero, anche se al momento il trend è più contenuto nella penisola. “La situazione dei Paesi vicino all’Italia è abbastanza preoccupante. Per questo sono necessari comportamenti prudenti, evitare assembramenti e mantenere il distanziamento fisico”, ha dichiarato in occasione del nuovo monitoraggio da cui emerge anche il nuovo indice Rt nazionale, che è a quota 0,95. “È sempre opportuno utilizzare le mascherine in luogo pubblico e un lavaggio frequente delle mani”, ha ribadito il professor Rezza.

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INDICE RT E MONITORAGGIO ISS: ETÀ MEDIA E IMPATTO SCUOLE

Questo peggioramento si riflette, secondo il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in un carico maggiore sui servizi sanitari. Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è aumentato dal 4% al 5% mentre il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva dal 2% al 3%, con valori superiori al 10% in alcune Regioni/PA. L’età media è stabile e si tratta di un dato importante, perché l’innalzamento potrebbe causare forse un aumento del numero dei morti. Ma non si può sottovalutare il rischio di una ripresa dell’epidemia a causa di “un eccessivo rilassamento delle misure, con autorizzazione di eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici”, e dei comportamenti individuali. I focolai attivi al momento sono 2.868, di cui 832 nuovi. La maggior parte si verifica in ambito domiciliare-familiare (76,1%), con un lieve aumento dei focolai associati ad attività ricreative (6,3%) e all’ambito lavorativo (5,6%).

Peraltro, il monitoraggio evidenzia l’aspetto relativo alla riapertura delle scuole, su cui non è possibile al momento fare delle valutazioni. “Si ritiene che questo aspetto sarà valutabile a partire dalle prossime 2-3 settimane”, spiega il monitoraggio Iss-Ministero della Salute. “Non è stata accertata, nella settimana in esame, una trasmissione del virus nell’ambito scolastico sebbene siano stati identificati numerosi casi sporadici in concomitanza con la riapertura delle scuole”.