L’epidemia di coronavirus accelera in Italia. A confermarlo è il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che ha aggiornato anche l’indice Rt in relazione al periodo 28 settembre-4 ottobre. L’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui sintomatici è passato da 1,01 a 1,06 a fronte di un aumento consecutivo di casi da 10 settimane. Ma l’Iss evidenzia “per la prima volta segnali di criticità significativi relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese“. Emerge anche un notevole carico dei servizi territoriali che va monitorato per i potenziali riflessi sui servizi assistenziali. “È necessario evitare eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati“, scrive l’Iss, che lancia l’ennesimo appello al rispetto delle norme anti contagio. Anche perché “si osserva un aumento nel numero di casi sintomatici“. Sono 17 le Regioni/Province autonome che riportano un aumento di casi rispetto alla settimana precedente, mentre scende la percentuale di casi rilevati con tracciamento dei contatti. Aumenta invece quella di casi rilevati con attività di screening. Il 29,1% dei nuovi casi è stato rilevato attraverso la comparsa di sintomi e nel 5,9% non è stato riporto l’accertamento diagnostico.
I focolai attivi al momento in Italia sono 3.805, di cui 1.181 nuovi. Come evidenziato dall’Iss, la maggior parte di questi focolai si verifica in ambito domiciliare (77,6%). Invece scende la percentuale di focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,1%). Sono in lieve aumento i focolai in cui la trasmissione è avvenuta a scuola, ma resta una dinamica limitata al 2,5% dei nuovi focolai. Inoltre, continuano a crescere il numero di persone ricoverate, quindi crescono tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva. (agg. di Silvana Palazzo)
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— ilSussidiario (@ilsussidiario) October 9, 2020
INDICE RT E MONITORAGGIO ISS AL 9 OTTOBRE
«Rischio concreto di peggioramento se non si rispetteranno le misure anti-Covid»: diceva così l’Istituto Superiore di Sanità nel precedente monitoraggio 2 ottobre (in riferimento al periodo 10-23 settembre 2020, ndr). In una settimana sembra essere precipitata ulteriormente la situazione, con i contagi saliti ieri oltre quota 4mila (ma con più di 128mila tamponi) e con le ospedalizzazioni che – sebbene restino su numeri decisamente minori rispetto a marzo-aprile – iniziano a risalire con costanza. Da qui l’intervento del Governo Conte prima con la proroga dello stato di emergenza e poi con il nuovo Dpcm “ponte” in attesa di quello nuovo da incardinare per il prossimo 15 ottobre: è proprio in quel frangente che il Governo studia la possibilità di inserire nuovi interventi mirati come restrizioni e limitazioni, rifacendosi ai dati del indice di contagio Rt. Come riportano le fonti di Governo al Corriere della Sera, «l’indice Rt superiore a 1,5 per tre settimane di seguito. È il livello di allerta, individuato dagli scienziati, la linea oltre la quale potrebbero essere decise serrate anche per settori ritenuti strategici». È dunque atteso il nuovo monitoraggio del 9 ottobre per capire come sia in evoluzione il trend di contagio della pandemia Sars-Cov-2, prima di prendere ulteriori provvedimenti per il nuovo Dpcm 15 ottobre.
MONITORAGGIO ISS: LE NOVITÀ DA WALTER RICCIARDI
«Quello che si è verificato da giugno in poi è un raddoppio dei casi ogni mese. Avevamo 200 casi, poi 400, poi 800, poi 1600 e adesso stiamo a oltre 4mila casi. Quindi rischiamo fra un mese di avere oltre 8 mila casi al giorno e tra due mesi, quando arriverà l’influenza, di avere 16 mila casi in un giorno», ha spiegato a Sky Tg24 il consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi ribadendo l’impegno del Governo ad evitare nuovi lockdown. «Non possiamo pensare che il virus non giri, questo è un virus insidiosissimo che sta di nuovo riempiendo gli ospedali. Gli ospedali Covid in Campania e Lazio sono quasi pieni e mi preoccupano molto non tanto le terapie intensive, di cui si parla, ma le terapie subintensive perchè ci sono i pazienti infettivi che devono essere curati in un certo modo e i posti si stanno saturando già adesso. Figuriamoci quando arriverà l’influenza cosa succederà», ha ribadito lo stesso Ricciardi sottolineando come la situazione non sia al collasso, ma occorrono mirati provvedimenti per limitare il più possibile la circolazione del contagio. Nel periodo 10-23 settembre 2020 l’indice di trasmissibilità Rt è stato calcolato sui casi sintomatici ed era pari a 1,01: in attesa dei nuovi dati nel monitoraggio Iss di oggi, sono 12 le Regioni con un Rt maggiore di 1. Gli occhi restano puntati sul nuovo indice Rt di oggi che dovrà rilevare se vi sia un ingente carico sui servizi sanitari negli ultimi giorni.