L’epidemia di coronavirus non è conclusa, anche se la criticità «resta bassa». È quanto emerge dal monitoraggio del ministero della Salute, le cui conclusioni sono state diffuse oggi, venerdì 12 giugno. Le “pagelle” delle Regioni in base all’indice Rt fanno riferimento alla settimana 8-12 giugno, quindi quella successiva alla seconda fase di riapertura. Il ministero della Salute osserva una «generale diminuzione del numero di casi e una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali», in primis gli ospedali. Ma in alcune regioni restano numeri che non permettono di abbassare la guardia. «In alcune parti del Paese, la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante». Inoltre, «sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio» in quasi tutta l’Italia. L’indice Rt, con il quale si misura il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle restrizioni, è vicino al livello 1, quello di guardia, in Lombardia, Lazio e Puglia, ma in quest’ultima i numeri del contagio sono molto bassi.
Visto che l’epidemia di coronavirus non è ancora conclusa, anche se il lockdown si è rivelato efficace, il ministero della Salute evidenzia la necessità di «rafforzare le attività di tracciamento dei nuovi casi per identificare precocemente tutti i potenziali focolai». Ma è anche importante che la popolazione sia consapevole della «fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione», cioè igiene individuale e distanziamento fisico. (agg. di Silvana Palazzo)
INDICE RT, “CLASSIFICA” REGIONI
Gli #indiciRt diffusi da #ISS con i valori per ogni #Regione pic.twitter.com/hQHB3NLkE2
— ilSussidiario (@ilsussidiario) June 12, 2020
MONITORAGGIO ISS: OGGI NUOVI DATI SU INDICE RT
Dopo l’inizio della fase 2 e l’ingresso nella fase 3 quello di oggi è il quarto venerdì consecutivo in cui si attende il nuovo monitoraggio Iss-Ministero della Salute per aggiornare l’andamento epidemiologico del coronavirus nelle singole Regioni nell’ultima settimana appena conclusa. L’indice Rt delle varie Regioni assieme alle complessive “pagelle” del Ministero della Salute-Iss indicheranno lo stato attuale della pandemia dopo ormai una settimana e passa dalla riapertura dei confini nazionali e interregionali: solo una settimana fa il monitoraggio vedeva tutte le Regioni sotto quota di “allerta” (1) proseguendo nel trend positivo dopo la fase più acuta di marzo e aprile. «Siamo sulla strada giusta. Ma occorre ancora prudenza e gradualità», commentava 7 giorni fa il Ministro della Salute Roberto Speranza, segnalando soprattutto i casi della Lombardia dove l’indice Rt era salito dallo 0,53 del 12 maggio allo 0,75 del 26 maggio e allo 0,91 dello scorso 5 giugno.
«Per quanto riguarda la stima dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo possono verificarsi temporanee oscillazioni a causa di piccoli focolai locali, senza che questo rappresenti necessariamente un elemento preoccupante», aveva però tranquillizzato l’Istituto Superiore di Sanità nel presentare le ultime “pagelle” regionali, affermando come le misure di distanziamento e il lockdown erano state «funzionari al contenimento della pandemia».
MONITORAGGIO ISS: IL DISCORSO DI SPERANZA
Ieri il titolare della Sanità è intervenuto con una lunga informativa in Parlamento per anticipare i temi contenuti oggi nel nuovo monitoraggio delle Regioni e informare soprattutto i prossimi step del Governo per il contrasto alla pandemia da Covid-19: «Il coronavirus circola ancora e la seconda ondata è possibile», spiega il Ministro Roberto Speranza sottolineando come siano aumentati i guariti, ridotta la curva del contagio ma nello stesso tempo – come dimostrano i dati della Protezione Civile di ieri – le vittime restano comunque con numero importanti specie da Lombardia e Piemonte.
«L’indice Rt è in tutta Italia sotto 1. Sono dati incoraggianti che però rappresentano solo una parte della realtà. Le analisi rilevano indicazioni precise che non dobbiamo sottovalutare. L’epidemia non è finita: ci sono ancora focolai di trasmissione e il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare», spiega ancora il Ministro della Salute ribadendo l’importanza del distanziamento fisico con generale prudenza nella fase 3.
«Occorre tenere alto il numero dei tamponi effettuati soprattutto per ricercare possibili focolai laddove il Covid ci ha fatto più male. Per questo non bisogna esitare nemmeno un secondo a prendere nuovi provvedimenti rigorosi laddove se ne manifesti la necessità», chiosa il Ministro Speranza. Nel frattempo è in preparazione il nuovo Dpcm sulle riaperture del 15 giugno prossimo per cinema, sport amatoriali, teatri, musei e altre attività rimaste ancora in lockdown dal 9 marzo scorso: a nota bene del decreto, il Governo specifico che «Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività, nonché un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi».