La Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano) hanno rivendicato il raid vandalico di ieri contro la statua di Indro Montanelli. Lo hanno fatto in un video diffuso sui social nel pomeriggio di oggi, domenica 14 giugno 2020. «Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome», hanno spiegato. Nel video, della durata di 40 secondi, si vedono alcuni ragazzi che arrivano in bicicletta all’interno del parco e due di loro lanciano barattoli di vernice contro la statua, per poi scrivere con una bomboletta spray «Razzista, stupratore». Nel comunicato che hanno diffuso hanno spiegato che con questo gesto vogliono ricordare che, «come ci hanno insegnato e continuano a insegnarci movimenti globali come Non Una Di Meno e Black Lives Matter, tutte le lotte sono la stessa lotta, in un meccanismo intersezionale di trasformazione del presente e del futuro». E quindi hanno lanciato un monito: «Se il mondo che vogliamo tarda ad arrivare, lo cambieremo». La statua di Indro Montanelli comunque verrà ripulita domattina dalla vernice rossa con cui è stata imbrattata. Il Comune di Milano ha individuato la ditta che si occuperà dei lavori. Essendo di bronzo, la statua necessita di un intervento specializzato. (agg. di Silvana Palazzo)
INDRO MONTANELLI, STATUA IMBRATTATA A MILANO
Brutto gesto nei confronti di Indro Montanelli: la statua a lui dedicata, collocata nel “giardino Montanelli” di via Palestro in Milano, è stata nuovamente imbrattata. Dei vandali sono entrati in azione molto probabilmente al calar delle tenebre, gettando della vernice di colore rosso sul monumento dedicato al collega scomparso nel 2001. Nel dettaglio, come riferisce Il Fatto Quotidiano, sono stati fatti colare ben quattro barattoli di vernice, poi abbandonati a terra assieme a dei sacchetti di carta. Alla base della statua la scritta: “Razzista, stupratore”. Il riferimento dei vandali è al famoso episodio che lo stesso Montanelli ha raccontato più volte, circa il contratto che lo stesso giornalista fece durante la guerra in Etiopia, per sposare una bambina di età compresa fra i 12 e i 14 anni. L’episodio fu raccontato nel 2000 al Corriere della Sera, ma per la prima volta venne affrontato dal giornalista nel 1969, durante la trasmissione televisiva “L’ora della verità” di Gianni Bisiach. Successivamente, nel 1982, Montanelli ne aveva parlato anche con Enzo Biagi, intervista che tra l’altro verrà riproposta oggi su Rai Tre.
COSTANZO: “GENTE CHE HA FATTO FATICA ALL’ESAME DELLE MEDIE”
Non è la prima volta che il monumento di Montanelli viene contestato proprio per la questione della piccola sposa etiope, e già negli scorsi giorni, nel pieno delle proteste a seguito dell’uccisione di George Floyd, il movimento dei Sentinelli ne aveva chiesto la rimozione. Il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, è stato fra i primi a commentare l’episodio, condannando fermamente questo gesto di violenza: “Proprio non ci siamo. L’odio, la cattiveria e l’astio sono sempre più dominanti sul confronto civile e democratico. C’è da preoccuparsi seriamente”. I giardini Montanelli vennero intitolati al noto giornalista nel 2002, dopo di che venne collocata la statua nel 2006, inaugurata dal sindaco dell’epoca, Gabriele Albertini, e raffigurante lo stesso giornalista mentre scrive sulla sua Lettera 22: “Bisognerebbe spiegare a questi “illetterati” – il duro commento di Maurizio Costanzo su Libero – che certamente non lo sanno, che Indro Montanelli è stato un grandissimo giornalista e scrittore che ha onorato il nostro Paese. Chi vuol togliere la statua, probabilmente ha avuto difficoltà a superare l’esame di terza media”.