COS’È L’INDULGENZA PLENARIA E PERCHÈ È AL “CENTRO” DEL GIUBILEO 2025 APPENA INAUGURATO
Il Giubileo 2025 si apre al mondo intero per donare la speranza del Vangelo, dell’amore e del perdono: così Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa di Natale ha sottolineato l’importanza centrale dell’indulgenza plenaria come caposaldo dell’Anno Santo ordinario iniziato ufficialmente a livello diocesano lo scorso 29 dicembre 2024 (con l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, la terza apertura dopo San Pietro e il carcere di Rebibbia). Il “dono senza prezzo della misericordia di Dio”, ovvero l’indulgenza plenaria prevista dalla Chiesa Cattolica durante ogni Giubileo, è possibile essere concessa in diverse occasioni e con svariati segni di devozione che i pellegrini in ogni parte del mondo possono adottare durante l’intero anno 2025.
Per intendersi, le regole sull’indulgenza plenaria non indicano affatto come “obbligatorio” il pellegrinaggio a Roma o in Vaticano: sono diverse le Basiliche, i Santuari e le chiese sparse nel mondo che rendono possibile l’indulgenza plenaria ai fedeli che si apprestano poi subito ai sacramenti della Confessione e della Comunione. Non solo dunque un’indulgenza plenaria per l’ascolto del messaggio Urbi et Orbi del Santo Padre il giorno di Natale, l’indulgenza plenaria è possibile riceverla lungo l’intero Anno Santo 2025 (termina il giorno dell’Epifania 2026) con determinate regole e indicazioni dettate dal Vaticano nelle “Norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo”. Un dono di grazia e di misericordia, l’indulgenza plenaria è lo strumento ufficiale della Chiesa d Cristo per la cancellazione totale del peccato e della pena che ne deriva: è vero che ogni peccato può essere perdonato tramite il sacramento della Confessione, ma ne rimane sempre una “parte” con la pena temporale. Ebbene, l’indulgenza plenaria interviene per rimuovere l’interezza del peccato con il perdono totale del Signore.
NON SOLO LE BASILICHE PAPALI: DOVE SONO LE PORTE SANTE E QUALI SONO I 5 GESTI RICHIESTI DALLA CHIESA PER L’INDULGENZA
Ai “pellegrini della speranza”, protagonisti del Giubileo 2025, il Vaticano con Papa Francesco ha disposto che non siano solo le Basiliche papali canoniche – San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura – a permettere il passaggio con indulgenza plenaria, ma tutti i santuari, le basiliche diocesane e alcune parrocchie segnalate dalle rispettive Diocesi in ogni luogo del mondo. Ogni chiesa giubilare è comunque raggiungibile con un personale cammino di pellegrinaggio fissato dalla Diocesi locale, con i fedeli invitati ad “assolvere” i 5 gesti necessari per invocare il perdono del Giubileo 2025.
Si tratta nello specifico del segno di croce con l’acqua santa (a memoria del Battesimo), l’adorazione eucaristica, l’ascolto della Parola del Signore, la preghiera davanti al Crocifisso e infine la scelta di un gesto di carità. La Santa Sede e i vari vescovi provvederanno in questi mesi a consigliare quali progetti poter sostenere, ma dalla CEI già è scattato l’invito a finanziare i progetti di microcredito sociale della Caritas e delle Fondazioni contro l’usura. Possono così ricevere l’indulgenza plenaria, con la totale remissione di tutti i peccati, i fedeli che si ritrovano «veramente pentiti e mossi da spirito di carità», ma che poi durante il Giubileo possono essere «purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione». Il passaggio attraverso le varie Porte Sante, come ha spiegato lo stesso Papa Francesco, rappresenta il pieno “viaggio” dal peccato alla grazia di Dio: l’Anno Santo per la Chiesa significa che la misericordia senza fine del Signore, attraverso il desiderio della Chiesa di guidare ogni singolo pellegrino, può portare alla «profonda conversione del cuore e la riconciliazione con Dio». Il tutto grazie allo strumento tanto semplice quanto “potente” dell’indulgenza plenaria: il consiglio della CEI, a sostegno delle regole della Penitenzieria Apostolica, è di poter ricevere l’indulgenza plenaria dopo il momento di preghiera che comprenda anche il Padre Nostro, la Professione di fede e Invocazioni a Maria.