CON IL GIUBILEO 2025 LA CHIESA CONCEDE L’INDULGENZA PLENARIA: ECCO COS’È (E A COSA SERVE)

L’indulgenza plenaria è uno dei cardini centrali dell’Anno Santo ordinario della Chiesa Cattolica: con l’apertura della Porta Santa di Papa Francesco in San Pietro, il Giubileo 2025 ha ufficialmente inizio e per oltre un anno renderà possibile – tramite i pellegrinaggi – ricevere la speciale indulgenza plenaria concessa in pochi altri momenti della vita comunitaria cristiana. Dal 24 dicembre 2024 fino al 6 gennaio 2026 l’Anno Santo giubilare ordinario rende possibile la remissione davanti a Dio della pena temporale “meritata” per i peccati commessi da ciascun individuo: questa è l’indulgenza plenaria secondo l’ultimo aggiornamento del Catechismo della Chiesa Cattolica, “norma” concessa in alcuni momenti dell’anno (il Perdono di Assisi, le benedizioni Urbi et Orbi del Papa le principali).



L’indulgenza per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, viene ottenuta con determinate condizioni per stesso o per i compianti defunti: dopo la colpa dei peccati, anche qualora sia perdonata tramite il Sacramento della Confessione, resta sempre da rimettere la pena temporale; ecco, l’indulgenza plenaria interviene proprio per rimuovere tale pena temporale. Occorre un distinguo, che la Chiesa giustamente pone con Papa Francesco in merito a cosa si intenda per “pena temporale”: si tratta di quella sorta di “impronta negativa” che ogni peccato lascia nell’animo e nei pensieri di chi l’ha commesso, capace anche di generare comportamenti, atti e modalità negative. Dio il perdono lo concede davanti all’animo penitente ma l’indulgenza plenaria riesce a rimettere anche l’impronta “negativa” che il peccato originale reca alla lunga nell’animo degli individui.



COME FUNZIONA L’INDULGENZA PLENARIA DURANTE IL GIUBILEO E QUALI ALTRE NORME HA FISSATO IL VATICANO SUI PELLEGRINAGGI (MA NON SOLO A ROMA)

Durante l’intero Anno Santo del Giubileo 2025, il Vaticano ha ufficializzato e certificato l’indulgenza plenaria con norme specifiche fissate dalla Penitenzieria Apostolica lo scorso 13 maggio 2024: già nel motto scelto per questo secondo Giubileo del Papato di Francesco – “Peregrinantes in spem” – emerge l’invito al pellegrinaggi per rimettere pene, colpe, peccati e in sostanza riscoprire la conversione di fede nell’unico Dio misericordioso. «È giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio», si legge nell’introduzione della Bolla di Indizione del Giubileo 2025, siglata da Papa Francesco, con inserite tutte le nuove norme previste per l’indulgenza plenaria.



I pellegrinaggi, le visite ai luoghi sacri (anche fuori Roma) e tramite le opere di misericordia e di penitenza: questi i tre criteri fissati dalla Santa Sede per stabilire come i fedeli potranno ricevere l’indulgenza plenaria del Giubileo fino all’Epifania 2026, giorno di chiusura della Porta Santa in San Pietro. In primo luogo, si potrà ricevere il “perdono” della Chiesa nei casi di fedeli «veramente pentiti emossi da spirito di carità», i quali nel corso del Giubileo dopo la purificazione con il Sacramento della Penitenza e della Comunione, «pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice». I pellegrini della speranza, come li ha definiti il Vaticano nell’adottare il Giubileo 2025, potranno ricevere l’indulgenza plenaria tramite un pellegrinaggio in qualsiasi luogo giubilare: si tratta delle 4 Basiliche Papali di Roma (San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Giovanni fuori le Mura, Santa Maria Maggiore), la Terra Santa, le Basiliche Papali di Assisi (Santa Maria degli Angeli e San Francesco),, la Madonna di Pompei, la Basilica di Loreto e quella di Sant’Antonio di Padova.

Dopo i pellegrinaggi a Roma o le visite nei luoghi giubilari sparsi per il mondo, occorre secondo le norme del Vaticano per l’indulgenza plenaria anche la partecipazione a preghiera, celebrazione e/o riconciliazione: a conclusione delle visite, la recita del Padre Nostro, del Credo e delle invocazioni a Maria. Per gli infermi è possibile ricevere l’indulgenza plenaria anche rimanendo a casa (ma permane lo stesso animo di penitenza con preciso iter di preghiere), così come chi rende opere di misericordia e penitenza attraverso cui «testimonia la conversione intrapresa». Lo spirito penitenziale è la vera anima del Giubileo 2025 e per questo il Vaticano ha disposto che l’indulgenza plenaria possa essere ottenuta tramite l’astinenza almeno un giorno nel prossimo anno di distrazioni futili (social network e internet), consumi superflui e «devolvendo una proporzionata somma di denaro ai poveri, o sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita». Per conoscere nel dettaglio tutte le regole e le norme fissate dalla Santa Sede per il Giubileo 2025 sul tema dell’indulgenza plenaria ecco il link ufficiale dove consultare il tutto.