Un Comune che vuole innovare il monitoraggio in tempo reale di una rete di servizi essenziali (oppure – in questa fase, l’affollamento di un parco pubblico). Un’impresa che offre nella sua assistenza post-vendita la manutenzione integrale e continua di un macchinario: anche a migliaia di chilometri di distanza (oppure la stessa impresa che – in epoca Covid – ha scoperto che la formazione in remoto funziona, ma che un semplice videocollegamento non basta). Un retailer – grande o piccolo – che reinventa il suo marketing: che impara a produrre una vera shopping experience. Un museo che vuole diventare “virtuale” approdando per davvero alla fruizione digitale. Naturalmente: una scuola, un centro di ricerca. Sono solo alcuni degli “ambienti verticali” di un set potenzialmente infinito, per i quali CT Innovation ha sviluppato Theater®. 



“Abbiamo potuto presentarlo all’ultimo BI-MU di Milano, una delle poche fiere internazionali che si sono potute tenere nel 2020” ricorda Paolo Forloni, head of strategic business development della società del gruppo Yoda: ormai più di una start-up. Così come “Theater in Action” non è un semplice pacchetto software: è uno soluzione che ripensa in chiave “phygital” un intero universo di interazioni fra persone e macchine, cioè alla fine fra persone e persone in un mondo che resta fisico proprio quando viene rimodellato in digitale. “L’emergenza Covid ha solo accelerato la spinta a una più intensa trasformazione tecnologica sia della produzione che della fruizione-consumo”, sottolinea Forloni, che cita l’indubbia funzione di traino della strategia “Industria 4.0”, confermato anche nella manovra 2021 come piano “Transizione 4.0”. CT Innovation – nata a Verona da un gruppo di giovani innovatori tech – entra già nel 2018 nel pool di iniziative del gruppo Yoda, che ha il suo hub a Milano. 



Il “segreto” di  Theater® è l’aver affrontato la sfida della gestualità digitale. “È un tool che abilita ambienti di visualizzazione collaborativi e immersivi touch e multi-touch – dice Forloni –  con correlazione visiva e rappresentazione immediata e intuitiva di dati in formati diversi (file, immagini, video, pdf, audio, cataloghi, collezioni, dati) provenienti da fonti applicative e sensoristiche eterogenee”. Un “Theater Smart Table” non è solo il cruscotto di controllo di un “motore digitale” innovativo: ma ridisegna in modo più efficiente ed efficace lo spazio dentro e attorno una Situation Room.  Questa diventa una cabina di supervisione e regia creativa e potente, dove le informazioni, anche di diverso formato, sono presentate con  percorsi di rappresentazione personalizzati che rendono i contenuti scenografici e coinvolgenti. E questo può funzionare sia in contesti di fruizione privata, come un’abitazione, sia in contesti professionali d’impresa, dove consente di massimizzare interazioni, informazioni e meeting e di governare in modo informato processi decisionali complessi. “Abbiamo messo a punto Theater® interloquendo con grandi gruppi – osserva Forloni – con molti dei quali abbiamo sviluppato partnership utili anche a far giungere la nostra soluzione a precisi segmenti di mercato”. Ma resta ferma una premessa strategica:”Theater® è stato pensato per utenti finali di qualsiasi dimensione: anzitutto per le Pmi”.



La flessibilità della soluzione la orienta in modo dedicato a contesti espositivi (Fiere, Innovation center) e di vendita (negozi, showroom). In questi ultimi ambienti in particolare Theater® funziona da modalità di accompagnamento e orientamento di un cliente: e di stimolo all’incremento dei budget di spesa con tecniche innovative di upselling e cross-selling, supportati dall’impiego di Intelligenza Artificiale. Ma non meno rilevanti sono le altre aree strategiche di mercato in ambito enterprise: da quelle più strettamente manifatturiere (di scena al BI-MUpiùDigital, alla Fieramilano) fino all‘hotellerie; dall’entertainement & media fino al banking & financial; e all’energy. Le declinazioni possibili di Theater® sono numerose anche sul versante pubblico dalle utilities fino alla sicurezza. 

Autonomo orizzonte principale è naturalmente l’education: per didattica in presenza e a distanza, corsi multidisciplinari e intra dipartimentali o che coinvolgono contemporaneamente una molteplicità di soggetti, come l’ambiente-musica dove rende possibile suonare su tavolo multi touch anche diversi strumenti contemporaneamente. Non da ultimo, il Cultural Heritage viene fruito del visitatore in modo immersivo e approfondito, grazie soprattutto all’ampiezza dei materiali consultabili.